I dati delle prove Invalsi 2023 “fotografano una spaccatura del Paese e non possiamo più accettare che l’Italia sia divisa in due con un forte divario tra Nord e Sud”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel corso della presentazione del Rapporto nazionale Invalsi 2023.
Nella primaria, in sostanza in Sicilia, Campania e Calabria vi è un divario rispetto al Nord di 5 punti percentuali in italiano, di 10 punti percentuali in matematica e di 4-5 punti percentuali in inglese.
Peggiora il rendimento degli studenti italiani: il confronto nel tempo degli esiti della scuola primaria mostra un indebolimento dei risultati in tutte le discipline sia in II che in V elementare. In II elementare i risultati di Italiano e di Matematica sono più bassi di quelli del 2019 e del 2021 e, sostanzialmente in linea con quelli del 2022. In Matematica 1 bambino su 3 non raggiunge le competenze di base né in II né in V. Qui i risultati del 2023 sono più bassi di quelli degli anni precedenti, compreso il 2022, in tutte le discipline, incluso l’Inglese. E’ quanto emerge dal Rapporto Invalsi 2023.
In seconda elementare, in Italiano circa il 69% (era il 72% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Molise, Basilicata e Umbria sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Calabria e la Sicilia quelle con le quote più basse; la Calabria, la Sicilia e la Sardegna quelle con le quote più basse in Matematica.
In V elementare in Italiano circa il 74% (era l’80% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su); la Sicilia è quella con la quota più bassa, anche in Matematica.
Anche i risultati d’Inglese sono in calo rispetto al 2022. L’87% (era il 94% nel 2022) degli allievi raggiunge il prescritto livello A1 del Qcer nella prova di lettura (reading), mentre nella prova di ascolto (listening) è l’81% di allievi (erano l’85% nel 2022) a raggiungere il prescritto livello A1. Calabria, Sicilia e Sardegna sono le regioni con le quote più elevate di allievi che non raggiungono il livello A1 sia nella prova di Reading sia in quella di Listening.
Diminuisce la dispersione scolastica implicita – quella degli studenti che terminano il ciclo di studi scolastico senza possedere le competenze di base necessarie – che si attesta all’8,7%, -1 punto percentuale rispetto al 2022. Nel 2019 la dispersione scolastica implicita si attestava al 7,5%, per salire al 9,8% nel 2021, probabilmente a causa di lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza.
Il calo maggiore della dispersione scolastica implicita si registra in Calabria (-5 punti percentuali), in Puglia (-2,9 punti percentuali), Sardegna (-2,8 punti percentuali) e Sicilia (-2,4 punti percentuali).
Invalsi ha anche calcolato che quest’anno sono arrivati a fare la maturità il 72% dei ragazzi che nel 2018 avevano fatto la prova di terza media, pari a 553 mila licenziati.