Caccia caduto a Birgi, l’Aeronautica smentisce il segreto di Stato ma il legale della famiglia di Altruda replica

Gaspare De Blasi

Caccia caduto a Birgi, l’Aeronautica smentisce il segreto di Stato ma il legale della famiglia di Altruda replica

Condividi su:

martedì 04 Luglio 2023 - 06:56

Il pilota precipitò con il suo caccia lo scorso 13 dicembre 2022

Sul decesso del 33enne pilota campano Fabio Antonio Altruda il Consiglio dei Ministri avrebbe posto il segreto di Stato.

A darne notizia è stato l’avvocato Fabio Sammartano, legale della famiglia del militare. La vicenda risale allo scorso 13 dicembre 2022 quando, in seguito a un’esplosione, il corpo senza vita di Altruda fu ritrovato nei pressi di Locogrande, fuori dal caccia Eurofighter del 37° Stormo che stava riportando alla base di Birgi, rientrando da una missione Nato.

Sulla vicenda sono state avviate due inchieste, da parte della Procura di Trapani e dell’Aeronautica militare.

L’avvocato Sammartano chiarisce di non aver potuto partecipare all’esame della scatola nera che si trovava a bordo del velivolo, proprio in virtù del segreto di Stato che il governo ha decretato sulla vicenda. Tra le ipotesi relative al drammatico episodio c’è anche quello di un’avaria del motore.

Secondo l’Aeronautica militare l’affermazione del legale di famiglia però non risponde a verità e che “tutta la documentazione di interesse è da tempo a disposizione dell’autorità giudiziaria competente. Anche la scatola nera è stata consegnata senza indugio alla predetta autorità e risulta a tutt’oggi sotto sequestro”.

L’avvocato Sammartano replica e rincara, “…già una precedente smentita dell’Aeronautica sull’impiego operativo e non di esercitazione di routine dei due caccia partiti da Birgi, è stata sconfessata dalle fonti a mia disposizione ma, soprattutto, dal rinvenimento e distruzione di ordigni esplosivi all’interno del cratere provocato dall’impatto”.

Il legale sottolinea che l’apposizione del segreto di Stato gli è stata notificata, il 14 mese di aprile 2023, dalla Procura di Trapani che “… non ha consentito l’accesso agli esiti dell’accertamento sulla scatola nera del velivolo. Nel rigettare la nostra richiesta si fa riferimento alla legge del 2007 che disciplina anche l’applicazione del segreto di Stato. I familiari del povero pilota deceduto – conclude il legale – hanno diritto ed interesse, più di chiunque, a conoscere le vere cause del “disastro” aereo, non trattandosi di mero incidente”.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta