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La città intelligente

Il dibattito di questi giorni sulla nuova pista ciclabile ripropone un interrogativo che meriterebbe approfondimento: Marsala vuole diventare una smart city? La sensazione è che ci siano frange della comunità convinte della necessità di pigiare sull’acceleratore, per far sì che le nuove generazioni possano vivere in una città sostenibile, in grado di coniugare le sue tradizioni e le sue peculiarità storiche con le sfide di questo tempo. Tuttavia, c’è anche una parte consistente della comunità lilybetana che appare poco convinta della necessità di un cambiamento, ritenendo che i rischi supererebbero le opportunità.

Ma non è una novità: quindici anni fa, ricordiamo un dibattito molto acceso sulla pedonalizzazione della via Roma in cui una parte dei residenti e dei commercianti si schierò con decisione contro la chiusura al traffico veicolare dell’area compresa tra Largo Zerilli e Piazza Matteotti, deliberato dalla Giunta Carini. L’amministrazione in carica parlò a più riprese con i cittadini e progressivamente la novità fu accettata, valorizzando ulteriormente questa zona della città, sia da un punto di vista commerciale che da un punto di vista immobiliare. Anche in quel caso, qualche aspetto della progettazione risultò discutibile, ma possiamo tranquillamente affermare che il rapporto costi-benefici si è rivelato favorevole. Il problema, dunque, non sono i dubbi e le perplessità che ogni cittadino è legittimato ad avere di fronte a una nuova opera pubblica o a un investimento che produca un cambiamento, anche piccolo, per la sua quotidianità. Il senso di tutto sta, piuttosto, nell’idea di città verso cui si vuole procedere. E lì sarebbe importante che gli amministratori del nostro territorio intraprendessero un percorso ben definito, indicando l’approdo e spiegando ai più scettici perchè vale la pena raggiungerlo.

Aumentare le zone pedonali e ciclabili, potenziare i servizi pubblici (dai bus comunali alle fermate ferroviarie), installare pannelli solari su tutti gli edifici comunali (uffici, scuole, musei, teatri) e il wi-fi libero presso i contenitori culturali del centro storico, avere cura degli spazi verdi e delle aree agricole, sono tutti aspetti fondamentali per una città che vuole andare verso uno sviluppo intelligente, rispettoso dell’ambiente e consapevole delle responsabilità che la classe dirigente di oggi ha nei confronti delle generazioni di domani. La sensazione, a sentire il dibattito in Consiglio comunale, è che tutta questa attenzione verso il futuro non ci sia o che prevalga la tendenza ad assecondare gli umori di chi vede ogni innovazione come la peste, un po’ per strategia, un po’ per mancanza di coraggio. E’ invece di visione e di coraggio che abbiamo bisogno per disegnare un futuro che vada un po’ più avanti rispetto al nostro ombelico.

Vincenzo Figlioli

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