Noi non sappiamo quante sigle sindacali ci sono nell’ambito della Polizia di Stato. Presupponiamo che i tre maggiori sindacati italiani abbiano rappresentanti nel settore. Poi ci saranno anche, come è giusto che sia, quelli che definiamo autonomi, e via così nell’interesse dei i lavoratori. Non conoscevamo, e ce ne scusiamo con gli interessati, il Lisipo, sigla che raggruppa i poliziotti iscritti. Siamo venuti a conoscenza del loro lavoro sindacale, e lo ripetiamo ne avranno svolto tanto e noi non eravamo colpevolmente a conoscenza, quando il loro segretario nazionale Antonio de Lieto è intervenuto a seguito di un episodio di cronaca, tristissimo e al tempo stesso drammatico, che è accaduto alcuni giorni fa a Palermo.
Un uomo senza fissa dimora è morto davanti a un bar del capoluogo siciliano. I passanti hanno provato a soccorrerlo ma ormai non c’era più nulla da fare. E’ successo in via Oreto, a pochi metri dalla stazione centrale. Tante sono le considerazioni che si possono fare su questa tragedia della solitudine ma ci vuole davvero una enorme immaginazione per utilizzarla contro gli aiuti ai migranti. Lo ha fatto il segretario nazionale del Libero sindacato di polizia, Antonio de Lieto.
“L’Italia – scrive in una nota il poliziotto sindacalista- spende somme ingenti per profughi, migranti o clandestini che siano, per far fronte alle loro varie esigenze. Perché il governo Meloni non fa altrettanto per i tanti italiani in condizione di povertà estrema? Quante cooperative si interessano degli italiani senza casa, senza reddito che vivono per strada?”. Qualcuno in Questura dovrebbe spiegare a de Lieto che a Palermo e in tutta la Sicilia, esistono tante organizzazioni laiche e religiose che si occupano di chi non ha nulla, ma corrono in aiuto di tutti, senza tenere conto né della nazionalità, né del colore della pelle. La solidarietà funziona così, altrimenti è un’altra cosa. E se ti preoccupi della nazionalità della persona che stai per aiutare o soccorrere, questa tua premura si chiama semplicemente razzismo.
Siamo certi che gli agenti di Palermo, anche quelli iscritti al Libero sindacato di polizia, non la pensano come de Lieto. Certo sarebbe bello se pubblicamente ne prendessero le distanze anche gli altri sindacati del settore. Aiutiamoli tutti a non morire di freddo, di fame o annegati, senza chiedergli in prima battuta la nazionalità. Poi interverranno le leggi da applicare, anche quelle che magari noi non condividiamo, ma prima salviamoli.