La premier è andata ieri al congresso nazionale della Cgil. Leggerete su tutti gli organi d’ informazione come è andato il confronto.
Noi vogliamo riavvolgere il nastro dell’informazione alle 24 ore precedenti. Giorgia Meloni ha incontrato i parenti delle vittime della strage di Cutro, e anche alcuni migranti sopravvissuti. Siamo in grado di pubblicare cosa hanno risposto alla domanda, riportata da tutti i media, anche a nome del governo ha rivolto loro la presidente del Consiglio: “Conoscete i rischi legati alle traversate?”.
Ecco le repliche:
“Lei che farebbe se un terremoto avesse distrutto la sua casa e il governo legittimo che già ci odiava perché curdi, ci ha lasciato al freddo e al buio?” una donna turca di etnia curda.
“Perché incontrata mentre mi aggiustavo il velo in strada sono stata arrestata e portata in una cella dove sono stata minacciata e picchiata. Io osservo l’islam, in Afganistan vogliono “osservare” altro di me e mi hanno cercato più volte a casa. Ad una mia vicina che ha detto che non ero da lei, le sono entrati dentro casa e le hanno sfasciato tutto il mono locale dove vive”. una ragazza afgana
“Sono il terzo di sei figli. In Siria ci costringono alle armi contro altri siriani. Non voglio uccidere nessuno e sono scappato”. Giovane siriano.
“Mia sorella e il suo figlioletto sono annegati cercando di raggiungermi in Germania perché in Afganistan non le davano il permesso di uscire neppure di casa figuriamoci dal Paese. Suo marito è stato portato via una sera e non ha più avuto notizie”.
Potremmo continuare tra storie di stupri e di fame. Ora chiediamo noi al governo: voi al loro posto che avreste fatto? Meglio rischiare di morire tra le onde che sopravvivere nella violenza e con tanta fame.