Presidente dell’assemblea provinciale del Partito Democratico, Valentina Villabuona ha guidato la lista collegata a Stefano Bonaccini nel collegio Trapani/Agrigento. Ufficializzata la sua designazione all’interno della nuova assemblea nazionale del partito, si dichiara pronta a dare il suo contributo, confidando che la richiesta di cambiamento espressa dagli elettori progressisti con l’elezione di Elly Schlein riesca a ricompattare e rilanciare il partito dopo le recenti sconfitte elettorali.
Si aspettava il risultato di Elly
Schlein in Sicilia?
Si, nell’ultima settimana la sensazione è
stata simile a quella dell’elezione di Matteo Renzi.
C’era una
forte spinta esterna, di persone che si avvicinavano alla candidatura
della Schlein e che probabilmente da tempo non si sentivano
rappresentate. La sensazione è stata confermata nei seggi, dove ho
incontrato persone che non votavano PD da anni e che probabilmente
con questo voto hanno espresso la voglia di partecipazione, in
mancanza di un partito di sinistra. Noi abbiamo fatto una campagna
elettorale concreta che ci ha premiato tra gli iscritti e che
comunque consegna a Stefano Bonaccini un risultato importante come
espressione dell’area riformista, di cui questo partito non può fare
a meno sia per cultura che per peso specifico. Ora, tutte e tutti
disponibili a sostenere la Segretaria che siamo certi saprà trovare
la giusta sintesi tra le varie sensibilità presenti nel Partito.
Il
verdetto dei gazebo è molto diverso da quello dei circoli. E’ il
segno di uno scollamento tra i dirigenti storici e la base?
Le
primarie sono un rischio che il Partito Democratico ha sempre deciso
di correre, perché consentono ai potenziali elettori di ribaltare il
risultato, come è avvenuto in questo caso. Non c’è nessuno
scollamento con i dirigenti e soprattutto con le iscritte e gli
iscritti, che vivendo il partito quotidianamente hanno scelto con il
54% dei voti Stefano Bonaccini, semplicemente è una prospettiva
diversa quella del potenziale elettore. Certamente il risultato delle
primarie pone alla Segretaria e a tutte e tutti noi una sfida in più,
perché dovremo saper fare sintesi tra il voto degli iscritti e
quello delle primarie ed è una sfida importante che ci impone di
metterci all’ascolto, di essere capaci di accogliere il cambiamento e
saperlo valorizzare per far crescere il Partito.
Che tipo di
contributo intende portare all’assemblea nazionale, in rappresentanza
di questo territorio?
Io intanto colgo l’occasione per
ringraziare il gruppo con cui ho fatto questo percorso e che mi ha
indicato in lista attraverso un percorso orizzontale dove tutte e
tutti si sono sentiti protagonisti.
Credo che andare in assemblea
nazionale sia una buona occasione per portare le istanze del nostro
territorio. Noi in questi anni abbiamo affrontato temi importanti, a
volte anche anticipato questioni nazionali, ma ci è mancata la
possibilità di fare rete con altri territori. Penso alla Diciotti
che abbiamo accolto per primi e che ha lanciato i porti chiusi e alla
capacità del Partito Democratico trapanese di dire, in quelle ore
difficili, che la gente a mare si salva e si porta in un porto sicuro
e le eventuali responsabilità si verificano a terra. E ancora sulla
194 abbiamo parlato di eccesso di obiettori di coscienza raccogliendo
con la Rete delle Donne 35.000 firme, entrambi i temi oggi sono temi
nazionali. E allora portare questi temi, come quelli più legati al
territorio in Assemblea nazionale, diventa una grande occasione di
confronto con altri territori e di crescita per la nostra
federazione.
C’è chi si aspetta un azzeramento delle cariche e
un nuovo assetto dirigenziale nei territori, più in linea con la
nuova guida del partito. Che ne pensa?
Penso che chi è venuto
a votare alle primarie, ha votato Elly Schlein per chiedere un
cambiamento e in quella richiesta c’è anche una forte domanda di
unità, perché all’elettore o potenziale elettore non interessano le
rese dei conti. E io credo che invece di coltivare aspettative prive
di fondamento sul cambio di dirigenti, bisognerebbe impegnarsi tutte
e tutti insieme per dare casa al cambiamento emerso dalle primarie.
Il Partito Democratico in questa provincia è il primo partito alle
regionali ed è stato in grado di svolgere un congresso importante
che ci ha visto crescere in alcuni territori dove mancavamo da anni e
di portare a votare 4000 persone in 23 seggi allestiti in
provincia.
Chiaramente siamo tutte e tutti a disposizione e quando
verranno convocati i congressi provinciali affronteremo anche questa
fase, ma per il momento non credo che sia questa la priorità, almeno
per chi lavora guardando alla crescita della sua comunità e non
soltanto per il suo destino personale.
Peraltro, proprio
consapevoli del congresso che ci aspettava e dell’importanza di una
fase rigenerante che doveva riguardare tutte e tutti, la Segreteria
provinciale nata pochi mesi fa è stata pensata come una segretaria
plurale, non a caso ha al suo interno Linda Licari portavoce della
mozione Schlein e Francesca Marano della mozione Cuperlo e di questo
dobbiamo esserne molto orgogliosi, perché abbiamo ben interpretato
il senso del congresso, senza alcun tentativo di monopolizzare la
segreteria, ma anzi facendo un grande lavoro di apertura e
condivisione.
Io più che di azzeramento dei gruppi dirigenti,
proprio nel rispetto del congresso inviterei tutte e tutti a lavorare
per il PD senza distinzioni, tatticismi e rivendicazioni, perché chi
si sottrae a questo lavoro, lungo, profondo e faticoso, dimostra di
non aver capito cosa ha chiesto il popolo delle primarie, di cui si
deve avere tanto rispetto e che non va strumentalizzato, provando
magari ad intestarsi un risultato che è frutto in buona parte di un
movimento spontaneo che chiama in causa tutte e tutti, a prescindere
dalla mozione sostenuta.
L’effetto Schlein potrebbe avere
conseguenze immediate anche sulle candidature e la politica delle
alleanze alle prossime amministrative?
Potrebbe e dovrebbe
averle. Abbiamo fatto un congresso parlando prima all’interno e poi
all’esterno dei programmi dei candidati. E’ un fatto abbastanza
chiaro che con l’elezione di Elly Schlein il partito guardi a
sinistra. Sarebbe bizzarro se mentre il PD si sposta a livello
nazionale a sinistra, i sostenitori locali della Schlein guardassero
a coalizioni trasversali che arrivino ad esempio fino alla Lega.
Sarebbe inspiegabilmente per quel popolo delle primarie che accoglie
con favore la richiesta legittima di dimissioni di Piantedosi per i
fatti di Crotone e che ci chiede di essere chiari e netti nelle
scelte. E quindi si, penso che chi per mesi ha parlato di partito
femminista, ambientalista e di sinistra, saprà correggere il tiro
sui territori, rilanciando anche sul simbolo nelle città sopra i
15.000 abitanti, come noi già facciamo da tempo, nel rispetto del
risultato acquisito e di quanto detto durante tutta la campagna
congressuale.