Grande partecipazione alla Marcia Popolare contro la mafia

redazione

Grande partecipazione alla Marcia Popolare contro la mafia

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venerdì 24 Febbraio 2023 - 19:28

Circa 70 sigle dell’associazionismo, ma anche rappresentanti degli enti locali, del mondo religioso, gruppi politici, scolaresche, forze dell’ordine hanno preso parte alla 40esima edizione della Marcia Popolare Contro La Mafia che si è tenuta, stamattina, da Bagheria a Casteldaccia.

La manifestazione, promossa dal Centro Studi Pio La Torre, ha visto l’adesione di migliaia di persone, che hanno sfilato insieme per ribadire un forte NO alla mafia.

“Quarant’anni dopo la prima marcia antimafia il clima è cambiato, oggi torniamo in corteo dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro che con la sua latitanza trentennale resa possibile da connivenze politiche, amministrative e culturali impone, oggi più che mai, la necessità di sciogliere il nodo mafia-corruzione. Torniamo in corteo dopo il Covid insieme a studenti, Chiesa, sindacati, politici, cittadini a ribadire l’attualità della legge Rognoni-La Torre”. Così Vito Lo Monaco, presidente emerito del Centro studi Pio La Torre, ha spiegato il senso della partecipazione alla marcia antimafia, 40 anni dopo la prima storica edizione del 1983.

Un’adesione massiccia e trasversale che ha visto migliaia di persone in cammino lungo quasi sei chilometri di quella che prima era nota come strada del Vallone e via di fuga dei killer, e dal 2014 ribattezzata strada della marcia antimafia. Un lavoro nelle scuole lungo e capillare, come ha sottolineato la presidente del centro, Loredana Introini: “perché è nostra la responsabilità di consegnare in questo passaggio di testimone un mondo migliore a voi ragazzi”. Tra i presenti, come nel 1983, padre Cosimo Scordato e padre Michele Stabile. “Vi chiediamo scusa per non avere sconfitto, dopo 40 anni la mafia – ha detto Scordato – speravamo di farcela prima, anche se adesso molte cose sono cambiate”. Per la prima volta alla marcia anche la commissione regionale antimafia: “La Sicilia è questa, quella mafiosa ci ha infangato, rubandoci il futuro – ha detto Antonello Cracolici, presidente della commissione – Ora è venuto il tempo di spazzare via quei legami di connivenza, per individuare e colpire quella borghesia mafiosa che ci ha fatto vergognare di essere siciliani. Oggi sono orgoglioso di essere siciliano, quarant’anni fa io c’ero, in quel momento la mafia sembrava invincibile e inarrestabile”.

In testa al corteo monsignor Corrado Lorefice, che ha ricordato la coincidenza con il primo anniversario della guerra in Ucraina: “Siamo in marcia contro tutte le violenze, quella mafiosa come quella degli Stati. La violenza è sempre irrazionale. Noi crediamo alla irrazionalità della pace. Siate costruttori – ha detto l’arcivescovo di Palermo rivolgendosi agli studenti – di un futuro libero dal condizionamento della criminalità organizzata”.

In rappresentanza del Comune di Campobello di Mazara, in queste settimane spesso al centro delle cronache nazionali in seguito all’arresto di Matteo Messina Denaro, c’era la vicesindaca Antonella Moceri, che ha dichiarato: «È stata un’esperienza toccante e dal forte valore simbolico. È importante, infatti, ribadire sempre che non bisogna mai abbassare la guardia e che lo Stato e la società civile devono camminare insieme, verso un’unica direzione che è quella della legalità. Un messaggio che dobbiamo ripetere all’infinito, soprattutto nei confronti dei giovani, che hanno il diritto di vivere un futuro libero dalla mafia. In questi giorni in cui il nostro Comune è stato sotto i riflettori per i noti fatti di cronaca che si sono succeduti dalla cattura di Matteo Messina Denaro, in particolare, dobbiamo ricordare ai nostri ragazzi che la mafia va combattuta ogni giorno, anche attraverso le azioni quotidiane improntate alla legalità, alla democrazia e alla libertà».

Assieme al leader nazionale ed ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla manifestazione hanno partecipato i deputati 5 Stelle all’Ars: “La massiccia partecipazione alla marcia antimafia di oggi – affermano gli esponenti pentastellati – è un segnale incoraggiante e la prova provata che sul fronte della lotta a Cosa nostra si é fatto tantissimo. L’arresto di Matteo Messina Denaro non deve però illuderci di avere definitivamente chiuso un capitolo tragico e nerissimo della nostra terra. Bisogna tenere sempre alta la guardia e iniziative del genere sono utilissime in questo senso”.

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