Bandiere a mezz’asta a palazzo Crociferi il 10 febbraio, per il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e l’esodo dei cittadini italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia.
Inoltre anche quest’anno l’amministrazione comunale di Castellammare del Golfo con la commissione comunale Pari Opportunità ha diffuso una nota in ricordo degli eventi.
«E’ nostro dovere non dimenticare la tragedia delle foibe e i terribili avvenimenti dell’esodo, per fare davvero memoria delle vittime e di tutti coloro che dovettero scegliere la via dell’esilio. Furono veri e propri crimini contro l’umanità» si legge in una nota congiunta dell’assessore comunale alle Pari Opportunità Nicola Lentini e della presidentessa della commissione comunale Pari Opportunità Mariella Marraccino.
La ricorrenza, istituita con la legge 92 del 30 marzo 2004, vuole “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale“.
Tra l’ottobre del 1943 e il maggio del 1947, decine di italiani furono imprigionati, fucilati e gettati nelle cavità carsiche dell’Istria e della Dalmazia, poi conosciute come foibe. Si tratta di profonde spaccature naturali del terreno, tipiche delle montagne del Carso, diventate luogo di massacro tra il 1943 ed il 1947, quando migliaia di uomini furono gettati all’interno di queste fosse
«Per la memoria storica ha grande importanza il lavoro nelle scuole per le quali occorre fonire sempre ulteriore motivo di spunto per diffondere la conoscenza di quegli avvenimenti che riguardano le foibe e per questo -prosegue la nota di assessorato e commissione comunale Pari Opportunità – facciamo nostre le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che in occasione dello scorso Giorno del Ricordo ha affermato che è un impegno di civiltà conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli istriani, dei fiumani, dei dalmati e degli altri italiani che avevano radici in quelle terre, così ricche di cultura e storia e così macchiate di sangue innocente. I sopravvissuti e gli esuli, insieme alle loro famiglie, hanno tardato a veder riconosciuta la verità delle loro sofferenze. Una ferita che si è aggiunta alle altre… ».
«Proprio come ha indicato il nostro Presidente Sergio Mattarella anche il ricordo più doloroso, perfino quello che trae origine dal male, può diventare -concludono l’assessore comunale alle Pari Opportunità Nicola Lentini e la presidentessa della commissione Mariella Marraccino seme di pace e di crescita civile. In questo ognuno deve impegnarsi e contribuire a tramandare la memoria di fatti storici».