Conferenza stampa cattura Messina Denaro: “Proveniva dal trapanese”. E’ già in 41 bis

redazione

Conferenza stampa cattura Messina Denaro: “Proveniva dal trapanese”. E’ già in 41 bis

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lunedì 16 Gennaio 2023 - 18:01

Questo pomeriggio la conferenza stampa degli inquirenti che hanno indagato sulla cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro. Oltre alle prime informazioni apprese, si è detto che il boss castelvetranese aveva un regolare documento di identità come “Andrea Bonafede” che pare fosse nipote di un fedelissimo di Campobello. Maurizio De Lucia, procuratore capo di Palermo, ha sottolineato che non sono state usate manette “come in un paese democratico”.

Il dispositivo di cattura è stato molto articolato tra Gis e Ros: sono state attivate una componente di cinturazione della struttura sanitaria e una che provvedeva a seguire le persone in entrata e in uscita dalla clinica. Alberto Arcidiacono dei Carabinieri, ha dichiarato: “L’abbiamo preso nella strada in cui avevamo fatto una cinturazione, non abbiamo visto atteggiamento di fuga da parte di Messina Denaro, sicuramente avrà cercato di adottare delle cautele per sfuggire ma il dispositivo era tutto presidiato. Ci sono ancora approfondimenti da effettuare in maniera molto veloce”.

Sia De Lucia che Angelosanto hanno fatto un plauso al lavoro dei Carabinieri: “Le festività natalizie i nostri le hanno trascorse in ufficio a lavorare sull’indagine. La Procura è stata sempre aperta.  Abbiamo saldato in parte il debito con le vittime di mafia”. Paolo Guido, del Pool di Palermo: “Non abbiamo trovato un uomo in disgrazia, anzi era molto curato, in linea con la figura di un uomo di 60 anni in buone condizioni economiche e con una rete solida che lo ha sorretto”.

Al momento non ci sono elementi che possano far passare che c’erano degli agganci del boss all’interno della struttura “La Maddalena”. Al momento Messina Denaro non parla, anche perchè non è stato interrogato. Una cosa però pare potrebbe essere certa: col suo mezzo guidato da Giovanni Luppino, il suo fiancheggiatore, pare arrivasse dal trapanese. Indossava anche un orologio molto costoso e particolare del valore di 30-35mila euro e non aveva armi. Negli ultimi 10 anni, oltre 100 sono state le misure cautelari di associazione di stampo mafioso, vari sequestri di beni e patrimoni che girano intorno a Messina Denaro. Questo ha portato ad avvicinare gli inquirenti al latitante. Le indagini continuano. 

De Lucia: “La casa circondariale non la possiamo rilevare, è stato già comunque condotto in regime di 41 bis”.

Il comandante dei Carabinieri di Trapani è intervenuto affermando che continuano le indagini in Provincia “un comprensorio che per anni ha dovuto vivere con questo alone negativo”.

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