Sta suscitando non poche polemiche la decisione dell’assessorato regionale al Turismo, guidato da Francesco Scarpinato (Fdi), di finanziare aumentare da 2,2 a 3,7 milioni il contributo destinato a “Sicily, Women and Cinema”. Si tratta di un progetto che si presenta come una passerella siciliana al Festival di Cannes, in programma dal prossimo 16 maggio. In particolare, il contributo viene destinato dal dirigente ad interim Franco Fazio e dal responsabile del servizio Film Commission Nicola Tarantino, alla Absolute Blue, società con sede a Lussemburgo incaricata (“senza bando”) di organizzare l’evento, in continuità con le edizioni del passato.
Un articolo del quotidiano “La Sicilia”, tra le altre cose, solleva dubbi sui costi vivi dell’operazione, sulla società lussemburghese, definita “poco capitalizzata, dunque di fatto un veicolo giuridico costituito in Lussemburgo per gestire attività finanziarie, non di produzione di servizi” e sull’amministratore delegato, Patrick Nassogne, a capo di Absolute Blue dal 2009, ma di cui “non si ha nessuna notizia pubblica”.
Sulla vicenda interviene anche il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani che ha inviato una lettera all’assessore regionale del Turismo, Sport e Spettacolo Francesco Scarpinato, con la quale invita “a fornire tutti i dettagli con la documentazione degli atti rispetto alle determinazioni assunte” in relazione all’iniziativa “Sicily, Women and Cinema”.
Nel frattempo, il capogruppo del Pd all’Ars, Michele Catanzaro, ha presentato un’interrogazione: “Premesso che comprendiamo l’importanza di promuovere il ‘brand Sicilia’ in eventi internazionali – dice Catanzaro – in questo caso sorge più di un dubbio: 3 milioni e 700 mila euro è una cifra che appare davvero spropositata per una singola mostra, seppur nell’ambito di un appuntamento prestigioso come il festival di Cannes. Alcune voci di spesa inoltre saltano agli occhi: sarebbero previsti infatti oltre 311 mila euro per lo shooting fotografico da realizzare in Sicilia, 2 milioni e 700 mila per l’affitto di ‘Casa Sicilia’ e lo svolgimento di ‘vari eventi a Cannes’, 227 mila euro per ‘spese d’agenzia’. Ed ancora 920 mila euro per ‘affitto salone e decorazione’, 306 mila per i pannelli pubblicitari, 511 mila per ‘animazioni e conferenza stampa’, 790 mila per la manodopera, ed infine 30 mila per le spese relative agli ‘ospiti della Regione’ che andranno a Cannes”.
Nell’interrogazione, presentata dal capogruppo Michele Catanzaro e firmata da tutti i parlamentari regionali del gruppo Pd all’Ars, si chiede di sapere “se non si ritiene di dovere rivedere l’importo complessivo destinato all’evento ed utilizzare le risorse residue per altre iniziative”; “se si ritiene congrua la spesa prevista in ogni singola voce rispetto ai risultati attesi”; “quale sia l’impatto economico previsto per il territorio regionale dall’organizzazione del citato evento e quale sia stato l’impatto dell’edizione che si è svolta nel 2022”; “le ragioni per le quali non siano state coinvolte aziende siciliane”; “se l’azienda del Lussemburgo alla quale sarebbe stato affidato l’evento sia considerata solida e meritevole di ricevere contributi pubblici”; “chi siano ‘gli ospiti della Regione’ per i quali si prevedono 30 mila euro per i costi di partecipazione”.
Duro anche il comunicato del coordinatore di Sicilia Vera e Sud chiama Nord, Danilo Lo Giudice: “Sembra surreale che il presidente Schifani non solo si dica sorpreso della mostra a Cannes della quale pare abbia appreso dai giornali, ma addirittura annuncia che chiederà chiarimenti. Il presidente deve dirci a questo punto se vive nel palazzo del governo regionale, parla con i suoi assessori o forse pensa di essere ancora a Roma?. I nostri gruppi parlamentari hanno presentato un’interrogazione chiedendo chiarezza sull’intera vicenda. Siamo di fronte ad uno spreco di risorse pubbliche incredibile”.
“In queste ore sentiamo parlare di cifre imbarazzanti e spropositate per l’allestimento di una mostra fotografica che sponsorizza la Sicilia a Cannes: quasi 4 milioni di euro che stridono con quelle che sono le reali emergenze della Regione. Lo dico alla luce di ciò che è lo spaccato dell’attuale sanità locale, chiamata nei prossimi mesi a fare i conti con l’incertezza di una pandemia che ancora non è stata sconfitta. Vogliamo parlare dei professionisti del settore sanitario quali gli psicologi, i biologi, gli psicoterapeuti e tutte quelle figure che si sono rivelate essenziali nella lotta al covid e che oggi lamentano un monte ore lavorativo ridotto all’osso? Appena 6 ore a settimana rispetto alle 36 che inizialmente l’azienda sanitaria garantiva”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Parlamento siciliano, Michele Mancuso.
“Perché è successo? Semplice, perché ad oggi, nonostante una richiesta sempre più in crescita di professionisti del settore, non è stata avviata una seria revisione della pianta organica sanitaria regionale – continua il Parlamentare azzurro. Se infatti durante l’apice dell’emergenza covid, l’Asp ha arruolato addetti ai lavori garantendo un monte ore in grado di offrire all’utenza un servizio meritevole, adesso gli stessi devono dividersi le ore in funzione di quanto previsto da una pianta organica del tutto inadeguata e sottodimensionata. Una pianta organica che non solo non garantisce prestazioni dignitose ai cittadini, ma che mortifica il futuro di tanti giovani professionisti del settore, che durante il covid hanno messo a repentaglio la propria salute per il bene degli altri”.
“Da politico, da padre ma soprattutto da cittadino mi chiedo: come avremmo fatto senza di loro? Va bene che ci sia stata una mini proroga per garantirne la continuità lavorativa – aggiunge Mancuso – purché nel frattempo si sfrutti tale periodo per trovare una soluzione seria per garantire al servizio sanitario regionale la permanenza a pieno regime di figure qualificate e necessarie. Pertanto – e lo dico in funzione di un ragionamento costruttivo – piuttosto che pensare alla promozione del brand Sicilia all’estero, dovremmo renderlo credibile innanzitutto all’interno del nostro territorio. Per farlo occorre dare risposte a reali criticità come quelle in ambito sanitario”.
“Con tutto il rispetto per un ramo importante dell’azione di governo quale è il turismo – conclude il Deputato di Forza Italia – credo che in tale frangente storico occorra essere credibili, non imbarazzanti. Quando si è in emergenza si pensa prima alla sopravvivenza, poi al resto. Se ancora c’è qualcuno che non lo ha capito, dal punto di vista lavorativo in Sicilia siamo in piena crisi. Per cui l’approccio dell’azione politica deve essere severo e coerente. Lo dobbiamo a tutti quei ragazzi che decidono di restare sul territorio e che meritano rispetto”.