Dopo la manifestazione di Cgil, Uil e CNA di ieri davanti la Prefettura di Trapani – in cui è stata poi presentata una piattaforma di proposte e soluzioni ai vari livelli di Governo – oggi è Mazara che manifesta e protesta in migliaia in Piazza della Repubblica.
Questa volta è dal basso che arriva la protesta, gli stessi cittadini, le famiglie, i lavoratori, hanno espresso tutto il proprio malcontento per i rincari dell’energia, per le bollette alle stelle. Con loro, a supportarli, anche il sindaco Salvatore Quinci.
Francesco Alagna, artigiano, è uno degli organizzatori: “Il popolo italiano non aveva voce in capitolo e siamo qui per dire la nostra. Il popolo è stanco, stanco“.
Tutte le attività commerciali del centro sono chiuse, i gestori e i piccoli e medio imprenditori sono in piazza assieme ai lavoratori, presente anche la marineria mazarese e molti studenti che hanno voluto manifestare, d’altronde i loro genitori in questo momento storico sono i più colpiti dalla crisi economica. Bollette alla mano, gli esercenti dimostrano come abbiamo ricevuto oltre 500 euro di bolletta a cui non si può più far fronte. Così come insostenibili sono i costi per chi deve comprare il latte o i pannolini per i propri figli piccoli; chi deve comprare dei farmaci oggi si trova in difficoltà perchè la vita è troppo cara. Si parla di rinunciare a una pillola vitale o al pane.
I pescatori rivendicano l’aumento del gasolio per le imbarcazioni, che mette in ginocchio la categoria.
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Non solo Mazara, ma anche molti lavoratori provenienti da tutta la Provincia e un pullman in arrivo persino da Palermo; sul posto anche molti lavoratori di Bagheria.
Gli studenti in Piazza gridano in coro: “Vogliamo un futuro migliore” e questa volta non sono andati a scuola per una giusta causa: “Vogliamo essere qui per tutelare il nostro futuro, non è una situazione più tollerabile”.
In piazza in questo caso nessuna sigla sindacale, associazione di categoria né alcuna sigla politica, ma soltanto la necessità di far sentire la propria voce contro questa situazione provocata dalle speculazioni delle multinazionali.
D’altronde meno spese per le famiglie e caro bollette, significa crisi per le attività commerciali a rischio chiusura, licenziamenti, meno lavoro. Un circolo vizioso che mette in ginocchio l’economia principalmente delle città del Meridione già colpite da uno Stato che spesso se ne dimentica, che non investe, che non punta sulle infrastrutture.
“Mazara scintilla di tutta Italia”, dice un altro organizzatore. Mai slogan fu così azzeccato.
Nel suo intervento in piazza Matteotti, dove il corteo è giunto dopo il percorso iniziato stamani in piazza della Repubblica, il sindaco Salvatore Quinci ha manifestato il pieno sostegno all’iniziativa e sottolineato che insieme ai colleghi sindaci porterà le istanze dei cittadini sul tavolo dei nuovi governi regionale e nazionale in corso di formazione.
“Il tema dell’energia è prioritario – ha detto il sindaco – ed in questa battaglia siamo tutti parte lesa: ente comune, famiglie, lavoratori, imprese. Tutti siamo danneggiati dalle speculazioni in tema di energia. Come Comune – ha detto – possiamo fare ben poco se non alzare la voce insieme a voi nei tavoli decisionali e, per quanto di nostra competenza, nonostante le ristrettezze finanziarie, proveremo a consentire ampie rateizzazioni dei tributi locali che sono necessari per i servizi essenziali, per ridurre al minimo anche l’impatto delle bollette idriche e della spazzatura sull’economia di famiglie e imprese alle prese con il caro bollette. Per il resto chiediamo di rimanere uniti in questa battaglia di sopravvivenza – ha concluso il Sindaco – e di continuare a manifestare in maniera pacifica e civile”.