Cgil Provinciale, Uil e CNA sono scesi in Piazza oggi, con una corposa manifestazione, per dire basta al caro energia che sta piegando famiglie e imprese, in primis le medio-piccole. Si parla in quest’ultimo caso, di bollette che raggiungono le 50mila euro, le 60mila euro e oltre, o le mille euro per ristoranti e pizzerie che mettono in ginocchio le attività commerciali, con una concatenazione di eventi che prevedono il licenziamento fino alla chiusura della stessa attività esercente.
Una situazione non più tollerabile soprattutto al Sud, ‘vittima’ di scarsi investimenti, di poche infrastrutture, carenza di lavoro e sfruttamento. Insieme alle sigle sindacati e alle associazioni di categoria, presenti i primi cittadini e gli amministratori trapanesi – davanti la Prefettura rappresentanti di Marsala e Petrosino – che chiedono a gran voce una immediata soluzione al continuo aumento delle bollette, dell’energia, del gas, senza dimenticare il rincaro delle materie prime.
Aumenti su cui l’Europa non può voltarsi dall’altra parte, complice di una situazione geopolitica, aggravata dalla guerra tra Russia e Ucraina, che deve necessariamente fare un passo indietro. E sono proprio rivolte ai Governi – su vari livelli – gli appelli dei sindacati in Piazza nel capoluogo di Provincia.
A parlare al nutrito gruppo è stata la segretaria Cgil Liria Canzoneri che non può che ribadire come sia urgente e necessario un serio intervento strutturale: “Chiediamo l’attuazione di Politiche immediate ed azioni per agevolare il difficile percorso di imprese, lavoratori e pensionati – ha affermato la sindacalista -. Chiediamo che venga messo un limite al prezzo dell’energia su cui deve intervenire il Governo Nazionale. E’ impensabile questo continuo aumento di prezzo della bolletta a dismisura, le persone non possono pagare sempre”.
La Canzoneri afferma che la Cgil punta anche su “fondo di solidarietà” per le famiglie disagiate e svantaggiate che, nel territorio provinciale, sono tante.
“Altri obiettivi sono la rateizzazione delle bollette e il blocco di quelle già emesse – continua Canzoneri -. Per coloro che non riescono a far fronte al pagamento delle bollette e che si vedono tagliata la luce, che ci sia il blocco e la rateizzazione. Ma ciò non basta naturalmente, ci vogliono interventi strutturali per ridare la capacità di spesa alle famiglie, con aumento dei salari, la creazione di occupazione, l’aumento delle pensioni, elementi che potrebbero consentire una ripresa economica”.
Anche il segretario provinciale della Uil Tommaso Macaddino si dice vicino alle aziende, ai lavoratori e ai pensionati, questi ultimi “… si trovano con una pensione da fame e con una crisi che attanaglia le spese delle famiglie. Ringrazio i manifestanti, gli iscritti, chi è venuto in Piazza. Siamo stati ricevuti anche dalla Prefetta Filippina Cocuzza a cui abbiamo presentato un documento contenente diverse proposte che poi saranno rappresentate al Parlamento, al Governo regionale e nazionale. Nulla è più rinviabile e non bastano più i bonus di 150 o 200 euro. Ci vogliono invece interventi strutturali per calmierare i prezzi di luce e gas”.
La Confederazione Nazionale Artigiani provinciale ha guidato la protesta con Cgil e Uil in rappresentanza delle aziende: “La situazione è drammatica – dice senza mezzi termini Francesco Cicala, segretario provinciale della CNA -. Si parla di un aumento delle bollette del 300% per artigiani, industrie e persino agricoltori. La proiezione di dicembre è che si possa arrivare al 500% se non si fa subito qualcosa. Non c’è più la disponibilità economica per affrontare queste spese”.
Da qui una piattaforma di proposte per la deputazione di Palermo e Roma. L’unione tra più forze è stata ribadita più volte nel corso della manifestazione, solo così ci si potrà presentare forti al fine di chiedere aiuti allo Stato, aiuti concreti, ma per prima cosa un intervento per calmierare i prezzi energetici. Il 7 novembre ci sarà una mobilitazione regionale sul caro bollette nel capoluogo siciliano, a cui organizzazioni di categoria e sindacati non mancheranno.
In vista della stagione invernale, peraltro, gli incrementi potrebbero essere davvero insostenibili. Il vice presidente di CNA, Giovanni Marchese, non usa giri di parole: “Ci sono aziende che a luglio hanno ricevuto bollette di 14mila euro, quando nello stesso periodo dell’anno scorso avevano ricevuto 2.800 euro di bolletta”.
Ma c’è chi, di contro, non ha sostenuto la manifestazione dinnanzi il Palazzo di Governo territoriale. Come la Cisl. “Siamo dalla parte di tanti, lavoratori, disoccupati, pensionati, famiglie, imprese, commercianti che non riescono più a sostenere il peso dell’aumento dei costi delle bollette e del caro vita. La nostra confederazione a livello nazionale sta portando avanti le nostre proposte”, afferma il segretario generale Cisl Palermo-Trapani Leonardo La Piana che aggiunge: “Per questo riteniamo che le manifestazione di piazza siano uno strumento legittimo ma del quale non abusare. Ecco perché abbiamo deciso di non partecipare alla manifestazione contro il caro bollette a Trapani. Non è il momento di scendere in piazza ma di cercare il dialogo e il confronto”.
Anche alcuni partiti hanno aderito alla manifestazione provinciale, come PD e Europa Verde. Quest’ultimo, tramite la co-portavoce Antonella Ingianni, ha richiesto più volte l’utilizzo immediato del 100% degli extraprofitti delle aziende energetiche per sostenere i cittadini e le imprese nonchè l’incremento delle energie rinnovabili.