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Virus zanzare, nel trapanese solo anticorpi e un malato. Un ‘caso’ a Valderice. VIDEO

Dopo giorni che si rincorrevano varie voci, sia di Asp che da Amministrazione comunale, l’autorità sanitaria provinciale ha incontrato la stampa per maggiori chiarimenti sulla vicenda “West Nile”.

Il cosiddetto “virus delle zanzare” è stato riscontrato in Sicilia in un solo caso, in un abitante di contrada Cutusio, a Marsala. Si tratta di Momò Calascibetta, deceduto in seguito ad una puntura di zanzara e dopo più di un mese di gravi sintomi. In tutta Italia al momento sono più di 300 i casi di “West Nile”.

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Quello avvenuto a Marsala è un caso “autoctono”; Calascibetta quindi, non aveva viaggiato negli ultimi mesi nei continenti dove il virus è endemico o nelle regioni italiane in cui si registra il focolaio (tra cui Veneto e Friuli).

Alla presenza del Commissario Straordinario dell’Asp Vincenzo Spera e del direttore sanitario Carlo Gianformaggio, è stato chiarito come l’Asp sta svolgendo una sorveglianza sugli uccelli selvatici, in particolare quelli presenti nelle saline, agendo altresì sulla sintomatologia nervosa degli equini. I prelievi effettuati vengono poi analizzati e inviati nell’apposito centro di Teramo. Inoltre, le zanzare vengono catturate e analizzate ogni 15 giorni dall’Istituto di Profilassi di Palermo.

Come dichiarato dal direttore UOC Servizio Igiene Allevamenti Roberto Messineo, il Piano di controllo nel caso di Cutusio, ha preso in considerazione il raggio di 3 chilometri dall’abitazione del soggetto autoctono, in cui sono presenti allevamenti rurali e avicoli, equini e pollai.

Allo stato attuale non abbiamo riscontrato il virus, se ha circolato lo ha fatto in passato. Abbiamo invece riscontrato degli anticorpi in due cavalli e qualche pollo in zona. Quindi il virus potrebbe essere pregresso e non attuale”. Come specificato dal dirigente veterinario Giuseppe Internicola, la lotta non deve essere fatta alle zanzare, ma alle larve che si annidano in catidoie e fossati.

“Con le Amministrazioni comunali stiamo studiando piani specifici che devono essere effettuati tra marzo e aprile per la disinfestazione. Si possono usare prodotti bio, ma hanno un costo più elevato”. Il direttore dell’UOC Sanità Pubblica, Epidemiologia e Medicina Preventiva, Gaspare Canzoneri, ha chiarito alcuni punti importanti sulla prevenzione da “West Nile” che prevede iniziative di comunicazione immediata dei flussi alle autorità competenti e screening a chi è donatore di sangue o organi per evitare che siano infetti.

Il direttore del reparto di Rianimazione dell’ospedale di Trapani Antonio Cacciapuoti, ha tracciato il percorso ospedaliero dell’unico caso di virus delle zanzare: “Il signor Calascibetta stava male già alla fine di agosto. era un’influenza. Poi si è aggravato entrando in stato confusionale ed è stato trasportato in ospedale. Aveva un quadro neurologico compromesso, ma da tac e risonanza erano escluse diverse patologie. Il 22 settembre ha avuto un’insufficienza respiratoria, è stato intubato in rianimazione. Aveva una paralisi di tutti i muscoli. Una dottoressa del Cervello di Palermo ci ha confermato la diagnosi di West Nile che avevamo sospettato”.

L’Asp ha inoltre confermato che un ulteriore caso sospetto, oltre a quello di Marsala, si è riscontrato su uno studente di Valderice che ha avuto solo febbre ed è risultato positivo agli anticorpi. Pare che però il giovane abbia viaggiato in altra provincia non siciliana.

Una cosa importante è stata accertata: chi ha una reazione aggressiva a zanzare (o a zecche) non deve essere per forza particolarmente soggetto al virus “West Nile” che invece ‘funziona’ come il Covid. Quindi i soggetti deboli possono essere gli anziani e chi ha più patologie.

L’Asp con le Amministrazioni comunali stanno studiando dei monitoraggi tra marzo e aprile. Ai cittadini viene consigliato di tenere zanzariere e repellenti, di svuotare i sottovasi, eliminare acque stagnanti nelle piscinette per bambini, di svuotare le grondaie.

redazione

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