Offese social ai membri della Camera Penale di Marsala, condannato l’avvocato Forti

redazione

Offese social ai membri della Camera Penale di Marsala, condannato l’avvocato Forti

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venerdì 17 Giugno 2022 - 08:38

La Camera Penale di Marsala rende noto che il Tribunale locale, in composizione monocratica, nella persona del giudice Matteo Giacalone, all’udienza del 15 giugno, ha emesso sentenza di condanna nei confronti dell’avvocato marsalese Vincenzo Forti.

Il processo ha preso le mosse dalla denuncia che il direttivo della Camera Penale, poi costituitosi parte civile, ha sporto nei confronti di Forti per i fatti del 15 giugno 2020, allorquando il professionista marsalese, tramite alcuni post sul social Facebook, ha pesantemente offeso i componenti della Camera Penale rivolgendo loro intollerabili insulti.

A distanza di due anni è arrivata la condanna del legale a 4 mesi di reclusione ed al risarcimento dei danni in favore della Camera penale, quantificati in 5.000 euro con pena sospesa condizionata al pagamento del predetto risarcimento entro 60 giorni, oltre alla refusione delle spese legali per la costituzione di parte civile liquidate in 2.500 euro.

“Il Direttivo della Camera Penale – si legge nel documento – nel dichiarasi soddisfatto della pronuncia giudiziale, ringrazia l’avvocato Celestino Cardinale per la professionalità e l’impegno profusi nell’assistenza in giudizio ed annuncia che destinerà la somma disposta dal giudice a titolo di risarcimento all’incremento dell’attività formativa nei confronti degli avvocati, con particolare riguardo al tema della deontologia professionale, affinchè episodi di tal genere non abbiano più a ripetersi”.

Con queste parole, l’avvocato Vincenzo Forti ha accolto la sentenza: “Apprendo, con estrema serenità, della severa decisione del Tribunale atteso che certifica, ulteriormente, il mio essere uomo libero che preferisce andare incontro al proprio destino piuttosto che autocensurarsi ed uniformarsi al gregge. Mi fa sorridere il fatto che la camera penale, in pubblica udienza, dichiari, per il tramite del proprio difensore, di destinare le somme in beneficenza e poi si rimangi tutto per destinarle alla “formazione degli avvocati sui temi della deontologia”. Unire la parola beneficenza alla categoria avvocati è come parlare di astrofisica e poi portare il discorso su Star Trek. Secondo me la camera penale è un po’ confusa. Forse varrebbe la pena ricordare che fu la camera penale, non io, a manifestare solidarietà a un politico, Stefano Pellegrino, all’epoca dei fatti indagato per corruzione elettorale con l’aggravante mafiosa, adesso imputato di corruzione elettorale. non mi dispiacerebbe che, ove le mie somme non dovessero essere date più in beneficenza, come inizialmente dichiarato, venissero destinate all’insegnamento di cosa sia la deontologia che, da un metapunto di vista, è onestà, anche intellettuale, e coraggio nel dire la verità, anche sapendo che si pagherà un prezzo per averla detta. Ringrazio il mio Difensore, avvocato Fabio D’Anna, per la passione con cui mi ha difeso e per la “distanza” che ha marcato con la camera penale ed il suo difensore e tutti i Colleghi che mi stanno manifestando solidarietà. Viva l’Italia …. Libera…“.

Successivamente alla dichiarazione di Forti, interviene il legale difensore dei membri della Camera Penale, Celestino Cardinale: “Va evidenziato che, diversamente da quanto oggi da lui affermato con toni da eroe sconfitto ed incompreso, egli, nonostante la propria accorata ma non utile difesa, è stato condannato non già per avere legittimamente esercitato il proprio diritto di critica, bensì per avere descritto gli avvocati iscritti alla Camera Penale marsalese con toni da sghignazzamento e con epiteti fra i più offensivi e volgari tra quelli reperibili su piazza, che ben figurerebbero in un ambiente da trivio, perché rei, gli avvocati destinatari, di avere espresso una loro legittima manifestazione di pensiero. Percepisco, inoltre, dal commento dell’Avv. Forti, che egli manifesta di prendere le distanze, oltreché dalla Camera Penale, anche dal sottoscritto difensore di essa: e ciò appare comprensibile, considerata l’attività da me svolta, a quanto pare utile, per ottenere il riconoscimento dei diritti della Camera Penale di Marsala e della responsabilità penale dell’avvocato Forti”.

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