Ricorre il 42° anniversario dall’omicidio di Piersanti Mattarella. Nato a Castellammare del Golfo, da presidente della Regione Siciliana fu promotore di una modernizzazione dell’amministrazione regionale senza precedenti. Legato alla corrente morotea della Dc, si pose in netto contrasto con Salvo Lima e Vito Ciancimino, che a quel tempo erano tra i maggiori azionisti dello scudo crociato in Sicilia. Fu ucciso il 6 gennaio del 1980, dopo essere appena entrato nella propria auto assieme alla moglie, alla suocera e ai figli con cui stava per andare a messa.
Tra i primi ad accorrere sulla scena del delitto, il fratello Sergio, allora docente universitario che poi abbracciò l’impegno politico fino all’elezione alla presidenza della Repubblica, avvenuta 7 anni fa.
Sull’omicidio di Piersanti Mattarella non è mai stata fatta piena luce. Dopo l’iniziale ipotesi legata alla pista del terrorismo, le indagini si indirizzarono sulla matrice mafiosa. Tuttavia, non sono mai stati individuati gli esecutori materiali del delitto. Nel 2018 è stato aperto dalla Procura di Palermo un nuovo fascicolo di indagini, incentrate sui rapporti tra Cosa Nostra e gli ambienti dell’eversione nera.
Oggi diverse sono state le iniziative in memoria dell’ex presidente della Regione, a partire da Palermo, dove – in via Libertà – il sindaco Leoluca Orlando (che fu consulente giuridico di Mattarella all’epoca della sua giunta regionale) ha ricordato con queste parole il suo omicidio: “Una ferita ancora aperta. Una mancanza di verità e di giustizia sugli esecutori materiali, passaggio di straordinaria importanza per comprendere la rete di complicità nazionale e internazionali che stanno dietro a questo terribile omicidio che costituisce l’attacco più alto nei confronti del più alto esponente istituzionale ucciso dalla mafia”.
Anche il governo regionale, rappresentato dal vice presidente Gaetano Armao, ha voluto rendere onore alla memoria di Piersanti Mattarella con la deposizione di una corona d’alloro nella cerimonia di commemorazione che si è tenuta sul luogo dell’omicidio, in via Libertà, a Palermo. Nel 42° anniversario, inoltre, l’assessorato regionale dell’Economia ha voluto intitolare una quadreria d’arte contemporanea a Piersanti Mattarella per ricordarne l’attività di assessore alla Presidenza con delega al Bilancio. “I valori di Piersanti Mattarella rappresentano ancora oggi un esempio per il mondo politico. Il suo coraggio e il suo impegno restano punti di riferimento per chi vuole portare avanti – con le azioni ancora prima che con le parole – il processo di cambiamento dell’Isola”, dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
“Il PD ricorda Piersanti Mattarella, uno dei figli più illustri della Sicilia – ha dichiarato il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo -. Lo ricordiamo non soltanto per le sue doti umane e professionali ma anche per i suoi meriti di amministratore e legislatore. Sono infatti convinto che in un’epoca così difficile, come quella che stiamo vivendo, il suo ’esempio è fondamentale per trasmettere alle nuove generazioni valori e attenzioni verso la politica, intesa come arte nobile e utile per traghettare il nostro Paese in acque più sicure”. Barbagallo ha poi aggiunto: “La sua attività di legislatore e di politico aperto al cambiamento senza cedere a compromessi di qualunque genere devono essere il faro che guida ciascuno di noi che, facendo politica, intende assumersi la responsabilità di amministrare la cosa pubblica”.
Il presidente della Camera Roberto Fico, sottolinea “il profondo senso dello Stato e l’impegno al servizio della collettività, che lo avevano spinto a porsi in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata”. Ma anche “la fiducia nel poter cambiare le cose, a cominciare dal territorio, e la sua determinazione”, definendolo “un modello speciale di integrità per i siciliani, un monito costante per la politica ed un esempio di lustro per tutto il Paese”. Il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra sottolinea che “non va interrotta la ricerca della verità di un delitto mafioso su cui non si è mai fatta piena luce”.
Sul profilo di Piersanti Mattarella anche il ricordo di Vittoria Casa, presidente della commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera: “Cambiare la Regione Siciliana in contrasto con il clientelismo e i poteri mafiosi; farlo con celerità e in maniera assertiva, al prezzo della vita: Piersanti Mattarella pagò così le sue riforme riguardanti l’urbanistica e gli appalti pubblici. Della sua lezione rimane tutto, in particolare – come amava ripetere – una ‘politica con le carte in regola’, una serie di riforme portate avanti da una classe dirigente capace di mettere l’orgoglio dell’impegno davanti alla sfiducia rispetto alle cose che non vanno. Piersanti Mattarella è stato e sarà sempre un punto di riferimento”.
Anche a Trapani si è tenuta una cerimonia in ricordo dell’ex presidente della Regione. «Non dobbiamo dimenticare la figura di Mattarella – dichiara il sindaco Giacomo Tranchida – siciliano, politico e pubblico amministratore che voleva apportare novità nell’apparato burocratico amministrativo regionale, tranciando le commistioni con la mafia e che ha pagato con la vita per le sue idee ed il nostro futuro».