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Scuola e Covid: primi casi di quarantena e Dad a Marsala

Le attività didattiche sono ripartite da meno di due settimane in Sicilia, ma già si riscontrano diversi casi di classi in quarantena. L’incubo della pandemia, purtroppo, è ancora presente, seppur con una curva dei contagi decisamente meno preoccupante rispetto allo scorso anno in cui, come si ricorderà, non era ancora stata avviata la campagna vaccinale. Al di là del caso estremo del docente no vax di Sciacca che è risultato positivo e ha di fatto costretto 8 classi del suo istituto alla quarantena, situazioni di interruzione delle lezioni in presenza si stanno verificando a macchia di leopardo un po’ in tutta la Sicilia.

Anche a Marsala sono emersi i primi casi di classi in quarantena, per lo più dovuti alla positività di qualche studente, non necessariamente non vaccinato. Le disposizioni previste dalle scuole dovrebbero teoricamente impedire la diffusione del contagio, ma talvolta i ragazzi faticano a rispettare le regole a cui sono sottoposti (distanziamento e corretto utilizzo della mascherina) e le pur sporadiche situazioni di contagio continuano a preoccupare il personale, l’utenza e le famiglie. In questo quadro, in città sono già stati accertati alcuni casi che hanno riguardato istituti di diverso ordine e grado: superiori, medie e scuola dell’infanzia.

La prassi prevede che le scuole trasmettano la comunicazione inerente la positività dello studente (o, eventualmente, dell’insegnante) all’Usca di riferimento, che a sua volta invia una nota all’istituto con cui dispone una comunicazione di inizio quarantena per le classi coinvolte, ma anche per i cosiddetti contatti stretti, tra cui figurano anche i docenti che abbiano svolto lezione nella giornata in cui lo studente è poi risultato positivo. Di conseguenza, tutti i soggetti interessati da questa comunicazione devono mettersi in isolamento domiciliare per una settimana se vaccinati (due se non vaccinati), evitando contatti sociali e familiari in modo da ridurre i rischi di contagio. In quest’arco temporale, la classe può fare lezione in Dad, collegandosi con i professori da casa tramite i propri dispositivi (computer, tablet, smartphone) e le varie piattaforme utilizzate in ambito scolastico ormai dai tempi del primo lockdown (G-suite, Zoom, etc…). In prossimità della fine della quarantena gli studenti e i docenti coinvolti ricevono un’ulteriore mail dall’Usca con le disposizioni inerenti il tampone molecolare a cui devono sottoporsi, solitamente presso un’area drive in appositamente individuata. A quel punto, appurata la negatività, si può tornare regolarmente in aula per le attività didattiche in presenza.

redazione

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