Era scomparso da Pisa, dove risiedeva per studiare alla Facoltà di Ingegneria Informatica, lo scorso sabato 24 luglio, Francesco Pantaleo, il giovane marsalese per cui si sono attivate le ricerche grazie agli appelli lanciati dai familiari, soprattutto da papà Tonino, su Facebook.
Un passa parola che non si è mai fermato, fino all’epilogo di ieri sera. Verso le 19 giunge la notizia che Francesco è stato trovato morto carbonizzato nelle campagne di San Giuliano Terme (Pisa), a pochi chilometri dalla città e dalla zona in cui abitava.
Ma andiamo per gradi. Francesco presumibilmente scompare la mattina di sabato 24 luglio, con una maglietta, un paio di jeans, uno zainetto e le chiavi, le chiavi di casa come a voler tornare. Nella sua camera lascia computer e cellulare accesi ma senza traccia. Scompare da un appartamento condiviso con altri due coetanei che sono stati sentiti.
E’ dopo, con il lavoro investigativo, che si scoprirà che Francesco ha cancellato tutti i suoi dati nei dispositivi, facendo sparire non solo la cache dal pc ma anche tutti i file e documenti.
Lascia a casa anche gli occhiali, indispensabili per chi li porta. Ma questi sembrano solo dettagli.
Parallelamente, domenica 25, le Forze di Polizia ritrovano un cadavere bruciato in un fossato; pensavano fosse di un africano che non si trovava, scavando negli ambienti dello spaccio di droga.
Una volta giunti a Pisa, i genitori di Francesco, Franca e Tonino, hanno fornito dei campioni biologici di Dna concessi agli inquirenti. Contemporaneamente le ricerche per ritrovare Francesco continuavano anche con i cani molecolari che hanno fiutato il passaggio del ragazzo dall’uscita di casa fino alla Stazione.
Ha preso un treno per scendere nella frazione in cui è stato trovato morto? Doveva incontrare qualcuno? Su questo stanno lavorando gli investigatori. Per capire, in sostanza, se Francesco si sia potuto togliere la vita bruciandosi oppure se si tratta di omicidio.
Dai primi esami non sembra ci siano segni particolari prima delle fiamme, ma ciò necessità ulteriori controlli più approfonditi.
Sarà l’autopsia, fissata probabilmente per la prossima settimana, a fornire risposte decisive per le indagini che non escludono al momento nessuna ipotesi. Ci sono troppe cose strane nella scomparsa di Francesco. I file spariti dal pc, gli occhiali lasciati a casa, le chiavi portate con sé come a voler ritornare.
Per tutto il venerdì squadre di terra di volontari e vigili del fuoco hanno perlustrato l’asta fluviale dell’Arno, mentre i sommozzatori hanno scandagliato i fondali e i droni hanno sorvolato la zona dell’alto a caccia di indizi. Poi, lo stop alle ricerche dopo la certezza dell’identificazione.
Cosa è accaduto a Francesco?