La segreteria provinciale del Partito Democratico di Trapani, condanna con fermezza le parole del deputato siciliano Sergio Tancredi, che alcuni giorni fa con un post apparso sul suo profilo Facebook personale, fra l’altro ancora visibile a tutti, pubblicando la foto di un numero tatuato su un braccio, ha voluto identificare e paragonare il trattamento che sta subendo chi ha deciso di non vaccinarsi contro il COVID-19 con il trattamento che è stato riservato ai deportati ebrei vittime di olocausto.
“Non possiamo assolutamente tollerare – dichiara il Segretario Provinciale del Partito Democratico di Trapani, Domenico Venuti – questo modo di comunicare, inaccettabile in particolar modo se chi lo pone in essere è un deputato della Regione Siciliana. Comportamento questo che mortifica la storia, senza alcun rispetto per le vittime ebree e nello stesso tempo non avendo rispetto delle vittime di Covid e delle loro famiglie, il tutto senza alcun senso di quelle istituzioni che l’onorevole Tancredi stesso rappresenta”.
“Gravi e pericolose – continua Marzia Patti consigliere comunale di Trapani e membro della Segreteria Provinciale del Partito Democratico – sono state le parole utilizzate dall’Onorevole Tancredi e altrettanto grave il messaggio che si è voluto veicolare, ecco perché abbiamo interessato, come Segreteria Provinciale, il gruppo del Partito Democratico all’ARS affinché si faccia carico di chiedere che vengano chiarite pubblicamente le posizioni dell’onorevole Sergio Tancredi e che lo stesso chieda pubblicamente scusa per il grave comportamento assunto”.
Nei giorni scorsi, la vicenda era stata commentata anche dalla presidente dell’assemblea provinciale del Pd, Valentina Villabuona: “In poche righe (Tancredi, ndr) offende le istituzioni democratiche di cui fa parte, le vittime dell’Olocausto e le persone che si sono ammalate o che hanno perso una persona cara a causa del Covid. Nei commenti l’onorevole scrive che il Ministro Speranza andrebbe incriminato per strage, che lo Stato ostacola le cure, rimarca che le leggi razziali potrebbero ritornare e che lui vuole lanciare l’allarme. Tancredi chieda scusa e si dimetta, perché non è consentito a nessuno di offendere le istituzioni paragonandole ai nazisti e non dimentichi che tanti di quelli che avevano i numeri tatuati sul braccio hanno combattuto e sono morti per rendere il nostro paese libero e democratico. Parole gravissime che vanno condannate non solo per il contenuto delle affermazioni, ma per il messaggio che arriva ai cittadini”.