“Quella dell’infermiere è una figura determinante per rilanciare la medicina territoriale. È assurdo che in Sicilia si continuino a lasciare ad esempio due infermieri per seguire 30 o 40 pazienti, questo comporta un alto livello di stress ed un elevato rischio sia per gli infermieri che per i pazienti. Il governo regionale faccia tesoro dell’esperienza COVID e la smetta di fare insensati tagli lineari al sistema sanitario privi di ogni visione territoriale”.
A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Antonio De Luca a margine della commissione Salute all’Ars avente per oggetto le dotazioni organiche delle aziende sanitarie con riferimento al personale infermieristico.
“L’infermiere – aggiungono i deputati M5S componenti della Commissione Salute Ars Salvatore Siragusa, Giorgio Pasqua e Francesco Cappello – è inoltre una figura determinante per rilanciare la medicina territoriale, grazie all’introduzione dell’infermiere di famiglia per la cui istituzione abbiamo depositato da oltre un anno un disegno di legge a prima firma del collega Antonio De Luca, che è stato esitato ad agosto scorso all’unanimità dalla commissione sanità ma che ancora non è stato tramutato in pratica nonostante i 39 milioni di euro trasferiti dal governo nazionale proprio per l’istituzione di questa figura. Anche il numero di operatori socio sanitari presenti nelle aziende ospedaliere deve essere implementato dato che anche queste figure sono fondamentali per la gestione dei pazienti. Musumeci la smetta di fare proclami e lavori per porre rimedio al totale disastro che la sua giunta ha provocato al sistema sanitario regionale”.