“Il Ddl Zan andrebbe corretto, non affossato”. A dirlo è il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che nei giorni scorsi ha pubblicato un documento in cui, di fatto, apre alla nuova legge.
Decisamente diversa è la posizione dei gruppi Pro Vita, che evidentemente non condividono le posizioni della Chiesa di Papa Francesco e proprio ieri, giornata contro l’omotransfobia, hanno usato le armi della propaganda per contestare il ddl Zan. Anche a Marsala, dove alcuni automezzi sono stati affittati dal movimento Pro Vita & Famiglia per portare in giro due manifesti shock con l’obiettivo di orientare l’opinione pubblica contro il citato disegno di legge.
Se li sono ritrovati davanti i genitori che andavano a prendere i figli in uscita dalle materne o dalle elementari del centro, così come gli studenti del Liceo Scientifico e del Pascasino, che dopo la fine delle lezioni sono stati accolti da quest’insolita e discutibile coreografia davanti al centro sociale di Sappusi. Un pugno allo stomaco, violento e prepotente, che utilizza scientificamente il linguaggio della più bieca propaganda per gettare discredito sul ddl Zan. Un’aggressione alle nuove generazioni, che stanno cercando di farsi un’idea propria sul dibattito in corso e, in particolare, a quei ragazzi che faticosamente, in un’età delicatissima, stanno ragionando sulla propria identità sessuale superando pregiudizi, risolini e battute da caserma, eredità di un modello culturale ancora presente nella società italiana che, in certi casi, sconfina nella violenza fisica. Ed è proprio per questo che è nata l’esigenza del ddl Zan che prevede aggravanti specifiche per i crimini d’odio e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili, contribuendo a quell’uguaglianza sostanziale che rappresenta uno dei cardini della Costituzione Repubblicana e che, evidentemente, non si può demandare soltanto al buon senso se è vero che l’Italia è considerato uno dei Paesi più omofobi d’Europa in base alle ultime rilevazioni della Rainbow Map. Le cronache, infatti, raccontano che, il nostro presente è sempre più connotato da episodi violenti che si consumano in spregio al più elementare senso di umanità e la pandemia non ci ha sicuramente resi migliori.
Come abbiamo già spiegato in passato, chi afferma che il ddl Zan sia una legge contro il libero pensiero dice semplicemente il falso, con l’obiettivo di inquinare il dibattito, così come chi – qualche mese fa – paragonava sciaguratamente l’aborto agli esperimenti di Mengele, nella Giornata in cui si ricordava la Shoah. L’auspicio è che le armi della propaganda non influiscano sul dibattito parlamentare in corso e che si possa arrivare all’approvazione di una legge importante, nel solco delle battaglie per i diritti civili che hanno reso migliore il nostro Paese.
Avevo letto un commento qualche ora fa, vhe. Non era allineato all’articolo, mi chiedo, dov’è finito? Si pubblicano solo gli articoli a favore?
Gentile Mariastella. Nessun commento è stato oscurato. Se fa un giro fra gli articoli che parlano dell’argomento in questione, noterà che ci sono diversi commenti, anche non “allineati” (come dice lei). Buona giornata