Processo Cutrara, patteggiano Foderà e Di Benedetto. Rito abbreviato per il sindaco Rizzo

redazione

Processo Cutrara, patteggiano Foderà e Di Benedetto. Rito abbreviato per il sindaco Rizzo

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martedì 06 Aprile 2021 - 20:53

E’ stata accolta la richiesta di rito abbreviato presentata dal sindaco di Castellammare del Golfo Nicolò Rizzo, coinvolto nell’operazione antimafia Cutrara. La richiesta presentata dai legali del primo cittadino castellammarese è stata accolta dal gup Annalisa Tesoriere, così come quella presentata dagli avvocati di altri nove soggetti coinvolti nell’operazione antimafia Cutrara: il boss Francesco Virga, Felice Buccellato, Francesco Di Bono, Carlo Valenti, Camillo Domingo, Diego Angileri, Maurizio Mulè, Antonio Sabella, Francesco Stabile. L’udienza, fissata per il 14 maggio, comincerà con l’esame dell’imputato Daniele La Sala, dopo di che si passerà alla requisitoria del pm nella medesima giornata o, eventualmente, il 4 giugno. Poi toccherà a parti civili e difese. Verosimilmente, la sentenza potrebbe arrivare a luglio.

Hanno invece patteggiato la pena l’ex vice presidente del consiglio comunale di Castellammare del Golfo, Francesco Foderà, e Vito Di Benedetto.

Saranno invece processati con rito ordinario Francesco Domingo, Rosario Di Stefano, Lilla Di Bartolo, Nicola Di Bartolo, Francesco Ancona e Salvatore Labita, per i quali è stata accolta la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Palermo.
Sono state ammesse tutte le parti civili: Comune di Castellammare del Golfo, Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese, Associazione Antiracket di Trapani, Associazione Codici e Associazione Castello Libero Ets.

L’operazione Cutrara ha riguardato principalmente la famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo e il suo reggente, Francesco Domingo, soprannominato Tempesta. Nel giugno del 2020 furono 14 i soggetti arrestati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Trapani, coordinati dalla Dda di Palermo, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Palermo. Nell’ambito dell’inchiesta, diverse pagine sono dedicate ai legami che il boss castellammarese intratteneva con esponenti delle famiglie mafiose americane, in particolare con gli affiliati alla famiglia mafiosa dei Bonanno di New York che in più occasioni sono andati a rendere visita a Francesco Domingo aggiornandolo sulle dinamiche mafiose d’oltreoceano e chiedendo l’autorizzazione ad interfacciarsi con altri esponenti mafiosi del mandamento di Alcamo. Nel corso delle perquisizioni dei Carabinieri, sono state rinvenute anche diverse armi e munizioni che Domingo aveva nascosto sotto terra, presso un fondo di sua proprietà.

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