Governo al lavoro in vista del nuovo Dpcm anti-Covid che dovrebbe entrare in vigore tra meno di due settimane, quindi dopo Pasqua, visto che quello attuale scade martedì 6 aprile. Il premier Mario Draghi, impegnato oggi e domani mattina al Consiglio europeo, ha già fatto sapere che le nuove decisioni verranno prese dopo un’attenta analisi dei dati sull’andamento dei contagi. Un primo incontro della cabina di regia in vista del nuovo decreto è previsto per il pomeriggio di domani.
Si parlerà in primis di scuole, oltre che di accelerare con la campagna vaccini. L’intenzione è quella di riaprire le scuole dopo il Lunedì dell’Angelo, almeno quelle dell’infanzia.
Il Comitato tecnico è pronto a chiedere al Governo di non reintrodurre per il momento le zone gialle, lasciando l’Italia in rosso e in arancione ancora per diverse settimane.
Si parla di non tornare al giallo fino a dopo il 1° maggio. Tenuto conto che il 25 aprile cade di domenica e che la Festa dei Lavoratori è un sabato, non ci sono ponti a rischio, ma si preferisce la cautela: meglio tenere il Paese in arancione e in rosso fino al 3 maggio piuttosto che compromettere l’estate. Ma con i bar, pub e ristoranti chiusi fino a fine aprile ci si dovrà attendere qualche tensione da parte del settore, compreso quello culturale, se non arriveranno a breve i ristori. A tal proposito salta la riapertura di cinema e teatri prevista per questo sabato, 27 marzo. E molti tour manager stanno rimandando i concerti al 2022.
Dovrebbero restare in zona rossa Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Puglia e la Provincia autonoma di Trento. A queste si aggiungerebbero Calabria, Toscana e Valle d’Aosta. In arancione potrebbero passare Veneto e Lazio. La Sicilia dovrebbe restare in arancione. Ma è ancora tutto da vedere e da decidere.