Coniugi truffavano sul trasporto malati in ambulanza: denunciati

redazione

Coniugi truffavano sul trasporto malati in ambulanza: denunciati

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lunedì 15 Marzo 2021 - 10:09

Sfruttavano i bisogni dei malati per incassare indebitamente contributi pubblici riservati alle associazioni volontarie senza scopo di lucro. La Guardia di finanza ha denunciato marito e moglie, responsabili di un sodalizio che si occupa di trasporto con ambulanza a Canicattì, città siciliana in Provincia di Agrigento. I due sono accusati di truffa ai danni dello Stato ed evasione fiscale.

Le indagini sull’associazione da loro fondata e sull’omonima impresa individuale a essa collegata, entrambe operanti nel settore sanitario, hanno consentito di accertare che la coppia era riuscita a stipulare con l’Azienda sanitaria provinciale alcune convenzioni per l’assistenza ai malati tramite il servizio di trasporto con ambulanze (svolto essenzialmente presso il distretto sanitario di Canicattì), beneficiando illecitamente dei contributi pubblici destinati in via esclusiva al rimborso delle spese sostenute dai volontari che svolgono, in forma associativa, servizi assistenziali senza finalità lucrative ed in forma gratuita. 

Le somme di denaro accreditate dall’azienda sanitaria sui conti dell’associazione gestita da marito e moglie, sottolineano gli investigatori, “lungi dall’essere utilizzate dalla meramente apparente associazione di volontariato, venivano dirottate, con artifici fiscali e falsa documentazione, nella disponibilità dell’impresa dei due indagati”.

Ciò ha consentito ai due coniugi, secondo gli investigatori, di acquisire illecitamente i fondi concessi dall’azienda sanitaria e dal ministero erogati in favore dell’associazione di volontariato e svolgere invece una piena attività a fine di lucro nella gestione del servizio ambulanze. Marito e moglie, infatti, pur “proteggendosi” dietro lo schermo del sodalizio volontaristico, avrebbero anche fatto pagare il servizio agli utenti intascando, attraverso fittizie operazioni bancarie e del tutto in nero, somme rilevanti e in maniera del tutto illecita.  I due coniugi inoltre hanno addebitato all’associazione di volontariato spese personali, come l’acquisto di costose auto di grossa cilindrata per oltre centomila euro. L’attività illecita ha consentito ai due di ottenere un illecito indebito risparmio fiscale quantificato in 416mila euro e di percepire indebitamente contributi pubblici ammontanti per quasi 3 milioni e mezzo di euro.

Nel corso della perquisizione, i finanzieri hanno anche rinvenuto 109mila euro in contanti. Sono stati sequestrati denaro sui conti correnti per circa 100mila euro, 2 motocicli, 13 autoveicoli, 9 immobili e l’intero capitale sociale di una società che gestisce tre attività di ristorazione, tra cui uno dei più frequentati locali della movida agrigentina nella località balneare di San Leone, in provincia di Agrigento. 

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