Avviati i controlli sulla veridicità delle dichiarazioni rese dalle imprese per l’accesso al Bonus Sicilia, il contributo a fondo perduto che la Regione Siciliana ha erogato lo scorso dicembre a favore di oltre 57 mila microimprese siciliane artigiane, commerciali, industriali e di servizi danneggiate dalla crisi economica determinata dalla pandemia.
«I controlli – si legge in una nota dell’assessorato Attività produttive – sono previsti dal bando pubblicato nel novembre 2020, e saranno incentrati sulla regolarità e la veridicità della documentazione presentata dai beneficiari del contributo. La presenza di irregolarità comporterà la revoca del contributo. Le somme indebitamente percepite dovranno essere restituite maggiorate del tasso ufficiale di riferimento vigente alla data della concessione del contributo, per il periodo intercorrente tra la data di erogazione del medesimo e quella di restituzione dello stesso».
Contestualmente gli uffici del dipartimento regionale Attività produttive hanno avviato l’attività di soccorso istruttorio per alcuni beneficiari che non hanno ricevuto il contributo sul conto corrente per errori di compilazione della domanda tramite la piattaforma SiciliaPei.
A fronte degli oltre 57 mila pagamenti effettuati sono stati individuati alcuni casi di contributi erogati alle imprese tornati indietro e comunque non andati a buon fine per errori di istruttoria, quali comunicazione errata del codice Iban o ancora inserimento di dati di conti correnti risultati chiusi e indicazione di libretti postali che come noto possono ricevere bonifici solo dall’Inps. «Contiamo con la collaborazione dei beneficiari di superare queste criticità in breve tempo», conclude la nota del Dipartimento.