Se il 2020 è stato un anno tutt’altro che memorabile per tutti, per i tifosi del Trapani Calcio lo è stato ancora di più, con la retrocessione dalla serie B e il successivo fallimento, che adesso è stato ratificato a tutti gli effetti dal Tribunale di Trapani, che ha bocciato il piano di concordato e messo il liquidazione la compagine societaria.
Per il sindaco Giacomo Tranchida si tratta de “l’ultima brutta pagina della storia calcistica granata, nei tempi recenti interessata anche da varie vicende giudiziarie”. Il primo cittadino annuncia che l’amministrazione comunale si costituirà parte civile nel caso in cui l’autorità giudiziaria individui i soggetti responsabili di tale situazione, che ha creato un grande danno d’immagine alla città, dopo anni caratterizzati da brillanti risultati agonistici.
Tuttavia, Tranchida sottolinea che “il calcio a Trapani non può e non deve finire in un’aula del Tribunale, ma tornare ad essere protagonista allo stadio provinciale insieme ai suoi tifosi”.
“Gli sportivi trapanesi – scrive il primo cittadino – meritano altri successi, altri sogni e una nuova squadra che possa far tornare a sventolare le bandiere e i vessilli della Città. Così come detto più volte in queste settimane, e di già esperito nel passato anche recente, questa Amministrazione è pronta a dare il proprio contributo e il proprio supporto affinché un nuovo progetto imprenditoriale e sportivo possa riportare in alto il nome della squadra di Trapani, nel rispetto di quanto previsto dalle Norme Organizzative interne della F.I.G.C.. Nelle prossime settimane l’Amministrazione avvierà una procedura esplorativa per acquisire le manifestazioni di interesse di società sportive esistenti o costituende, purché con sede a Trapani, disponibili a presentare un progetto sportivo mirato alla creazione di una nuova squadra con l’intento di riportarla a partecipare ai campionati di vertice oltre che al necessario investimento nel settore giovanile e nel calcio femminile.
Per evitare nuovamente brutte sorprese, e per allontanare eventuali sciacalli che già s’intravedono all’orizzonte, pronti all’ennesimo saccheggio, tra i requisiti indispensabili saranno richieste garanzie finanziarie della sostenibilità dei progetti presentati e un coinvolgimento attivo della comunità trapanese nella gestione e nel controllo della società, affinché sia chiaro che Trapani è dei trapanesi….”.