Anche il Parco Archeologico di Segesta accende un faro sul problema della violenza sulle donne, aderendo al percorso di sensibilizzazione e di informazione promosso dagli Stati Generali delle Donne denominato “La Panchina Rossa”, come monito contro la violenza sulle donne e in favore di una cultura di parità. È un percorso a cui hanno aderito già dal 2014 parecchi comuni ed enti pubblici e che la FIDAPA-BPW Sezione di Salemi sta portando avanti. Dopo una prima installazione nel Comune di Salemi, la Fidapa ha ritenuto opportuno continuare il percorso chiedendo di poterlo fare nel Parco Archeologico di Segesta che abbraccia anche il territorio di Salemi.
Immediata la risposta affermativa della Direttrice la dottoressa Rossella Giglio, che si è mostrata molto sensibile al problema e che la Presidente ringrazia infinitamente.
“Sono fermamente convinta che la violenza di genere o di qualsiasi altra natura debba essere combattuta con la conoscenza. Con l’installazione della Panchina Rossa cercheremo di stimolare le giovani generazioni ad una presa di coscienza che solo la cultura può regalare con l’educazione al rispetto, al riconoscimento ed al superamento di comportamenti sessisti, all’accettazione dell’altro in tutte le sue forme”, spiega Anna Rapallo Pilocane, presidente della sezione Fidapa di Salemi ed organizzatrice dell’iniziativa.
Ricordo inoltre che c’è un numero nazionale il 1522 in h24 che va chiamato in caso di abuso. Sul nostro territorio ci si può rivolgere allo sportello antiviolenza “Diana” (tel. 333 6132127).
Ma l’iniziativa non si ferma solo a questo, domani 25 novembre in collaborazione con l’amministrazione Comunale di Salemi, con l’assessorato alle Pari Opportunità, con il Rotary e l’interact di Salemi e con lo sportello antiviolenza “Diana”, verrà deposta una corona di fiori sulla panchina rossa già installata dalla Fidapa a Salemi, in memoria di tutte le Donne vittime di femminicidio.
Una cerimonia ristretta, senza il tradizionale corteo, a causa dell’emergenza sanitaria in atto, per rispettare le normative ed evitare assembramenti.
«Dispiaciute non poter condividere questo momento con le tante persone che ogni anno aderiscono alla cerimonia. Siamo sicure che con questo semplice gesto, nonostante la commemorazione contenuta, riusciremo a dare voce al ricordo di tante donne vittime di femminicidio e che la violenza in ogni sua forma venga combattuta con il rispetto e l’amore».