Giallo, arancione e rosso. Li abbiamo indossati tutti, i colori del nostro immediato futuro nella giornata di mercoledì, quando attendevamo il responso del Ministero della Salute a proposito delle misure di contenimento in vigore da oggi al prossimo 4 dicembre. Abbiamo letto di scontri e confronti tra il Governo nazionale e le Regione, di possibili slittamenti e di immediate accelerazioni. Infine ci siamo ritrovati con l’inappellabile decisione del Ministro Speranza, che ha inserito la Sicilia, un po’ a sorpresa, tra le zone “arancioni”. A una prima occhiata, ha prevalso l’incredulità: dopo settimane a leggere di quanto fosse preoccupante la situazione in Campania o in Veneto, sembrava inimmaginabile che le regioni guidate da De Luca e Zaia potessero finire in fascia “gialla”. Le perplessità restano, anche sentendo le reazioni di chi vive in quelle zone e adesso teme che questa decisione possa alimentare comportamenti superficiali e nuovi focolai.
Tuttavia, di tutto avremmo avuto bisogno, meno che di sentire l’ennesimo piagnisteo del presidente Nello Musumeci, che ha definito “ingiusto e ingiustificato” il provvedimento del Ministero. Se fosse così, la Sicilia sarebbe vittima di una congiura e dovremmo prendere atto che il nostro governo regionale, a differenza di quelli della Campania o del Veneto, non sa difendere gli interessi dei propri cittadini. Se, com’è invece più verosimile, la zona arancione è una conseguenza delle criticità del nostro sistema sanitario, povero di posti letto ospedalieri e in terapia intensiva a causa dei tagli degli anni scorsi, così come degli sprechi e delle inefficienze degli anni precedenti, allora dovremmo prendere atto che nemmeno l’insorgere di una pandemia ha potuto scuotere le massime istituzioni siciliane dal solito immobilismo.
Ancora una volta ci ritroviamo a ripetere che lo scorso 7 maggio l’assessore Razza è venuto qui a Marsala, a preannunciare una seconda ondata autunnale e la necessità di realizzare nuove strutture per affrontarla. Pochi giorni dopo, sono arrivati gli arresti del commissario straordinario per l’emergenza Covid Antonio Candela e del direttore generale dell’Asp di Trapani Fabio Damiani. Una vicenda che ha segnato uno spartiacque, perchè da lì in poi di prevenzione e nuove strutture non si è più parlato, salvo ritrovarsi nel mese di ottobre con una situazione ben peggiore rispetto a marzo. E la mancata solerzia ci costerà tanto, sia da un punto di vista sanitario che da un punto di vista economico: come se il 2020 non avesse già reso terribilmente più complicate le vite di tutti noi.
Nel frattempo, fedeli ai propri inderogabili principi, i componenti dell’Assemblea Regionale Siciliana hanno trovato un modo per aumentare le proprie già cospicue pensioni: quando si dice, le priorità. E chissà se anche qui non spunterà qualcuno a dire che è successo a loro insaputa, magari nell’ambito di un’altra congiura (l’ennesima) orchestrata dai nemici della Trinacria…
Il migliore augurio che possiamo fare a questa terra, già bellissima ma tremendamente amministrata (purtroppo, da tanto tempo), è quella di poter contare, prima o poi, su una classe dirigente matura, capace di riconoscere errori e responsabilità e, soprattutto di mettere in campo azioni concrete per superare gli innumerevoli problemi che si sono accumulati nel tempo, a partire da un apparato burocratico che ha trasformato le opportunità dell’autonomia nella peggiore delle iatture. Presidenti, assessori, deputati, capaci di lasciare il teatro ai teatranti e il cabaret ai cabarettisti, per dedicarsi con serietà a ciò per cui i siciliani li hanno votati: operare nell’esclusivo interesse della comunità, con dignità e onore.
Beh, questo articolo a mio modesto avviso lascia un attimo il tempo che trova e si inserisce all’interno della malsana idea che il popolo non abbia responsabilità. Eravamo stati avvertiti di tutto, da tutti. Dov’eravate quest’estate? Il mare era bello? Le pizze? Buone? Le discoteche? I “finti congiunti” Sin dall’inizio della seconda fase? Perfetti sconosciuti incontrati su fb in quarantena e dichiarati congiunti per vedersi. Le piscine, le cene? Ah… E sempre evadendo le medesime tasse che dovrebbero essere il capitale a supporto delle emergenze. Ora di cosa vi lamentate? Cercate di essere credibili, prima di additare qualcuno, posto che la classe politica italiana tutta sia a mio modesto parere solamente ridicola, sia chiaro. Essere al pari dei bambini di 10 anni che davanti a serie esigenze sociali, sanitarie e collettive se ne in fischiano per soddisfare delle mere voglie: beh, parla solamente della pochezza della popolazione, che fra l’altro non paga le tasse e poi si lenta perché non riceve i supporti. Crescete, cercate di non usare la testa solamente per dividere le orecchie e soprattutto imparate ad essere RESPONSABILI, quindi adulti: se si agisce senza pensare alle conseguenze, seno si faccia per decenza quando esse arrivano.