Carissimi fratelli e sorelle, carissimi amici, mi preme con gioia comunicarVi alcuni sentimenti umani e di fede che ho sentito e sento nel cuore in questi giorni dell’inizio in cui si avvicina il mio nuovo servizio pastorale come vice rettore e animatore del Santuario della Madonna della Cava di Marsala. Sentimenti di fede che mi riportano a fare sinteticamente memoriale dei segni divini e mariani nella mia storia vocazionale.
Segni che oggi rileggo divini e provvidenziali perché nel mio cammino ecclesiale, cristiano e presbiterale, hanno una loro continuità e una loro chiarezza come filo divino misericordioso nel momento in cui ci fermiamo oggi a dare uno sguardo eziologico (all’indietro), un filo d’amore pedagogico graduale in un suo crescendo interno, tutto questo appare più chiaro man mano che avrò modo di presentarVi alcuni elementi più emergenti del mio cammino vocazionale, cristiano e mariano. In questi giorni mi sono venuti alla mente inizialmente quello che mio nonno paterno mi raccontava del suo essere stato, sin da giovane, membro della confraternita di Gesù e Maria a Gibellina, ho ricordato e rivissuto ancora il fatto che dopo il terremoto del ’68, provvidenzialmente, dovendo il commissario comunale affidarci una baracca nel villaggio “Madonna delle Grazie”, la provvidenza divina ci diede, attraverso il comune, una baracca dentro il circuito dell’antico Santuario Madonna delle Grazie, crollato tanti anni prima (non ricordo bene la data) e che in quel momento era anche meta di pellegrinaggio, di fede e di devozione a Maria da parte di tutti i residenti gibellinesi e di quelli emigrati che rientravano in patria e lo è tutt’oggi. In quel luogo, accanto alla nostra baracca divenuta nostra abitazione viera stato collocato al centro dell’antico santuario, una cappella in cui vi era il Simulacro della Madonna delle Grazie che consiste in una statua della Madonna con Gesù in braccio quindi era un simulacro di Gesù e Maria. Allora grazie alle suore francescane-elisabettine e al parroco Don Pietro Inzirillo, da 9 a 11 anni ho imparato a conoscere (da chierichetto) Gesù e Maria e quando mancavano preti e suore per pregare il Rosario nel nostro villaggio io diventavo strumento di preghiera del Santo Rosario alla Madonna delle Grazie e andavo in giro nelle famiglie.
Tutto questo ha fatto maturare in me la risposta alla chiamata per un cammino al sacerdozio. Nello stesso tempo, in questi giorni a tal riguardo, ho sempre sentito la presenza di Maria che mi accompagnava e tale presenza mi si è rinnovata davanti continuamente, soprattutto in questi ultimi 10 anni circa di sofferenza fisica e spirituale. In modo speciale vorrei condividere con Voi il fatto che in quest’ultimo anno 2020, ho avuto chiaro nel cuore e nella mente di creare (avendo un terreno nella nuova Gibellina) una cappella alla Madonna delle Grazie per ringraziarLa di cuore per tutto quello che ho vissuto con Lei accanto a Gesù in questi 33 anni. Soprattutto in questi ultimi mesi, nel momento in cui con l’attuale parroco di Gibellinastavamo pensando di progettare, mi è sembrata una nuova chiamata speciale di Gesù e Maria nella continuità del mio cammino; questo nuovo incarico che il Vescovo amorevolmente mi ha proposto, è quello di servire i Marsalesi al Santuario. In conclusione, tutto ciò mi porta a ringraziare Dio e il Vescovo per la fiducia per questo nuovo incarico ricevuto in modo straordinario e per me inaspettato.
Ringrazio ancora Gesù e Maria che dopo circa 10 anni di “terremoto personale” mi regalano ancora una volta una nuova casa, una nuova dimora, il loro cuore e questo Santuario. Infine ringrazio Voi amici e fratelli che mi accogliete in questo nuovo servizio con Don Giacomo Putaggio Rettore nello stesso tempo Vi chiedo che possiate pregare per me e possa io insieme a Voi realizzare quello che lo Spirito Santo mi ha suggerito e consegnato come motto-guida che ho scritto nell’immagine del mio sacerdozio: “Per amore di Dio non starò in silenzio, per amore degli uomini non mi darò pace finché non sorga come sole la giustizia di Dio e la Sua salvezza non raggiunga il cuore di ogni uomo”. Auguro a Noi tutti cittadini marsalesi, al neo Sindaco e alla nuova amministrazione, e prego affinchè guidati da Maria nostra madre e Patrona, come figli del nostro Dio Trinità, che possiamo sempre di più e meglio essere: Mariani – Amorevoli – Religiosi – Santi – Attenti – Laboriosi – Apostolici.
Il Vice Rettore del Santuario
Don Antonio Civello