Il Locale di Baldarotta non diffamò Guarrera: il Tribunale di Trapani riconosce il diritto di critica

redazione

Il Locale di Baldarotta non diffamò Guarrera: il Tribunale di Trapani riconosce il diritto di critica

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mercoledì 02 Settembre 2020 - 00:38

Il quotidiano Il Locale di Trapani non ha diffamato l’ex direttore di Airgest Giancarlo Guarrera. A stabilirlo è stato il Tribunale di Trapani, in composizione monocratica, ha rigettato le istanze prodotte da Guerrera, disponendo inoltre il pagamento delle spese processuali a carico dello stesso querelante. La vicenda trae origine da un articolo pubblicato l’8 novembre del 2016 sul quotidiano diretto da Nicola Baldarotta, in cui il firmatario Luca Sciacchitano aveva fortemente criticato l’operato di Guarrera. Quest’ultimo, ritenendo di essere stato diffamato dal pezzo in questione, aveva chiesto – tramite i suoi avvocati – un risarcimento monstre per i danni non patrimoniali subiti in seguito al presunto illecito, per una somma pari a un milione di euro.

La giudice Daniela Galazzi ha riconosciuto che il contenuto dell’articolo in questione, inserito all’interno della rubrica “L’avvocato del diavolo” rientrava nei confini del diritto di critica, che le notizie in esso contenute non sono state smentite nemmeno dal querelante (nella fattispecie, il suo aumento di stipendio da dirigente di Airgest) e che erano da considerare socialmente utili alla comunità, in quanto “le vicende connesse all’aeroporto Vincenzo Florio di Birgi sono di grande interesse per tutto il territorio”.

“Una sentenza assolutamente straordinaria”, ha commentato Nicola Baldarotta, comprensibilmente soddisfatto per l’esito del procedimento e per le valutazioni espresse dal giudice Galazzi.

Questo, invece, il commento dell’avvocato Valerio Vartolo: “Sono profondamente soddisfatto della pronuncia del Tribunale di Trapani. Non soltanto perché rende giustizia al comportamento – deontologicamente ineccepibile – del Locale News ma anche perché traccia una strada di notevole importanza per ogni futura azione intentata – con una certa leggerezza – nei confronti della stampa. Il Tribunale ha riconosciuto – nel solco delle pronunce sempre più fondamentali della Corte di Giustizia europea in tema di libertà di stampa – come il diritto di critica possa assumere toni anche forti e finanche avversi al soggetto di cui si discute. Ha riconosciuto come l’interesse pubblico – dinanzi a certi fatti e personaggi – debba prevalere su tutto. Sono convinto che questa pronuncia servirà anche per scoraggiare azioni che spesso – anche per le somme richieste a titolo di risarcimento – possono assumere agli occhi dei giornalisti che fanno con dignità e sacrificio il proprio dovere le sembianze di vere e proprie intimidazioni nei confronti del ruolo della Stampa, che esercita – nella Democrazia – un potere di controllo”.

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