Non fa più paura il Covid ora che va
celebrata la festa delle vacanze. Conta il ritrovarsi fra coetanei,
valgono le rimpatriate e i porta-teco, dormire nella canadese in
spiaggia, schitarrare con la musica dei Settanta, rifarsi dai mesi di
isolamento nelle mansarde transalpine, dimenticare la crudezza della
lontananza.
Domani, tutto questo sarà finito.
Superato il
culmine delle ferie, doppiata la boa di mezzo mese, bisognerà metter
mano ai trolleys e stampare i check-in, riporre i bermuda e scegliere
i maglioni per i piovosi autunni di altrove.
Farà ancora caldo,
qui. Ma cominceranno a svuotarsi le spiagge e i pub da aperitivo, si
sfoltiranno le code al lungomare, diraderanno le grigliate e le
parmigiane di melanzane, spunteranno i lucciconi a noi genitori che
qui rimaniamo.
Tornerete insomma, cari ragazzi, lì dove vi ha
portato il lavoro, dove vi siete fatto un giro di nuove amicizie,
dove i ritmi vi verranno dettati dalla carriera a discapito degli
affetti originari.
Toccherà a quanti qui resteremo alimentare in
voi l’orgoglio di essere nati in questa città bellissima e finora
sgovernata. Dovremo noi impegnarci a farvela trovare più pulita, più
civile e più solidale, quando qui rimetterete piede. Da ora alle
festività natalizie, infatti, ci sono di mezzo le elezioni
amministrative.
Non è da escludere che finalmente troveremo il
coraggio di cambiare le sorti di questa che Cicerone definì
“splendidissima urbs”. L’aggettivo “ventosa” non
lo scrisse quel famoso oratore che qui venne da Questore dell’Impero
Romano, ma me lo sono inventato io e ha fatto molto comodo agli
sportivi del kitesurf.
Ecco, dovremo fare in modo di far soffiare
un maestrale impetuoso che spazzi via i rimasugli di una subcultura
del “vasavasa” e dell’accomodamento. E innescheremo un
salto di qualità superando questo quieto vivere nella
mediocritas.
Vorremmo che tornaste presto e per sempre: per
insegnarci a parlare il linguaggio del blockchain e del’intelligenza
artificiale.
Intanto, provvederemo a togliere per sempre erbacce e
rifiuti dalle strade.
Diego Maggio