Come abbiamo raccontato ieri, su
richiesta della locale Procura della Repubblica, la Guardia di
Finanza ha notificato al sindaco di Trapani Giacomo Tranchida un
avviso di conclusione delle indagini e contestuale avviso di
garanzia. Al primo cittadino sono contestate due ipotesi di reato:
falso ideologico e turbata libertà del procedimento di scelta del
contraente.
Sulla vicenda il sindaco Tranchida si è poi
espresso con una nota, inviata agli organi di stampa:
“I presunti fatti di reato
s’inquadrano in una più generale e annosa “questione
meridionale” che di recente, come nel passato (mi piacerebbe dire
che non si debba più ripetere nel futuro) ha visto protagonisti
tutti i comuni siciliani – Trapani compreso – che si sono dovuti
occupare del fenomeno del precariato; fenomeno tutto siciliano
ereditato in virtù di leggi regionali e nazionali, finalizzate
a combattere la piaga della disoccupazione, sin dagli inizi degli
anni ‘70. Nel pieno ed assoluto rispetto delle procedure e delle
leggi, finalmente nei comuni siciliani è stata avviata la fase
della stabilizzazione, in molti casi graduale, dei precari storici.
Tale stabilizzazione è stata prima di tutto una risposta al
sacrosanto diritto al lavoro e la realizzazione di un principio di
giustizia sociale per migliaia di famiglie e di lavoratori che per
decenni sono state sfruttati e tenuti sotto scacco dalla
stessa regione ma anche dagli enti locali.
Sulla pelle dei precari
si è, soprattutto a livello regionale, com’è noto, costruito il
consenso elettorale. Non va però taciuto che sui precari,
stabilizzati o in attesa di stabilizzazione, si fonda oggi la
quasi totalità della forza lavoro degli enti locali.
Nel
merito della vicenda giudiziaria, quest’ultima attiene al caso di
due lavoratori precari del comune di Favignana, provenienti dal
comune di Erice. Orbene, non mi sarà difficile dimostrare nelle
opportune sedi la liceità del mio operato; d’altronde nella mia
storia politico – amministrativa ho sottoscritto, al pari di
altri sindaci, centinaia se non svariate migliaia di atti tutti
legittimi, diversamente non si spiegherebbe la mia specchiata fedina
penale. Nel corso della mia lunga carriera amministrativa – da molti
miei avversari politici invidiata – non ho mai indotto alcuno ad
adottare presunte procedure non conformi a legge. Continuerò la mia
azione amministrativa con più forza, determinazione e passione con
il solo scopo di migliorare la città di Trapani e la qualità della
vita dei suoi cittadini che con la Giunta mi onoro di servire; per il
sottoscritto la Politica è stata sempre passione ed impegno al
servizio delle comunità.
Ho sempre avuto fiducia
nell’operato della magistratura, sia quella inquirente che quella
giudicante, ed affronterò con assoluta serenità la vicenda
giudiziaria, certo – come sono – che l’esito riconoscerà la bontà
e la legittimità del mio operato”.