Dottor Rashford

redazione

Io la penso così

Dottor Rashford

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sabato 25 Luglio 2020 - 07:23

Pur riconoscendone la validità sociale, l’impegno e la passione che ci mette la gente, noi non siamo mai stati, come dire, particolarmente “attratti” dal volontariato.

Forse perché, ed è certamente un nostro limite, non abbiamo né la forza né la capacità di impegnarci a fondo nel sociale. Fatta questa premessa e a beneficio dei benpensanti riconfermiamo che il volontariato è utile e a volte indispensabile, talvolta siamo però attratti da iniziative che ci colpiscono talmente che avremmo voluto essere noi ad intraprenderle. Accanto agli (utilissimi) Telethon, numeri verdi e quant’altro, capita di trovare nelle cronache di tutti i giorni iniziative da premio Nobel. Lo ripetiamo, noi che in queste nostre note non abbiamo mai citato o affrontato argomenti di volontariato né locale né nazionale, questa volta facciamo una deroga. Durante i giorni difficili del lockdown, per far fronte alla crisi economica, Boris Johnson aveva deciso di tagliare i pasti scolastici gratuiti per i bambini. Si avete capito bene, il premier britannico che poi ha contratto il virus (punizione divina?) aveva deciso di lasciare morire di fame i bambini poveri. Certo, proprio i poveri. Perché gli altri comunque a casa un piatto di qualcosa (stavamo per scrivere di pasta, ma gli inglesi non sono particolarmente appassionati di questo alimento) lo trovano.

Siamo nel Paese tra i più ricchi del mondo dove una anziana signora, Elisabetta II, ha possedimenti e ricchezze da fare invidia a qualunque magnate del mondo e i bambini in pieno coronavirus non dovevano mangiare…per legge. Citiamo una iniziativa lasciandola al vostro commento. L’attaccante dello United, l’inglese Marcus Rashford, giovane calciatore ricchissimo (come tutti i pallonari di prima fascia) che gioca e segna anche con la maglia della sua nazione, mentre in Gran Bretagna il mondo del calcio era diviso da una banale polemica del come e quando dovesse ripartire il campionato, si è fatto promotore di una iniziativa benefica, telefonando ai suoi ricchissimi colleghi che possono e coinvolgendoli ha raccolto circa 20 milioni di sterline (oltre 20 milioni di euro) da destinare in buoni pasto per i bisognosi. Ma non contento il giovane, ha appena 23 anni, ha invitato il governo a riconsiderare la cancellazione dei regimi dei buoni pasto durante i prossimi mesi: “Un fallimento del sistema”, l’ha definito.

Ma c’è il seguito, mentre Boris Johnson guariva (e di ciò siamo lieti), l’ateneo di Manchester ha consegnato a Marcus Rashford il suo più alto riconoscimento facendolo dottore honoris causa con la secca ed entusiasmante motivazione: “È una guida straordinaria anche fuori dal campo“.

In attesa che l’anziana signora con la corona, lo nomini “Sir” noi auguriamo al neo dottore una lunga e fortunata carriera. Complimenti. Lo conoscevamo solo come goleador ora abbiamo altri motivi per apprezzarlo. Continui a segnare gol e se può magari non contro le squadre italiane.

Gaspare De Blasi

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