La
carne morta rivive
nella sua grande miseria
col vento che
riporta gli odori
ad un ordine sparso.
La carne morta è
ricamata
da quelle sinuose presenze
che gli altri chiamano
larve.
*
È
venerdì santo ma senza
la primaverile viandanza,
già prodiga
di resurrezioni
il sangue ancora ghiaccia
riempiendo i fiati di
bagliori
e le bestie sono troppo pesanti
per scendere dalla
croce.
*
A
qualche centinaio di metri
passata la forma fresca del prato
e
dopo case dagli occhi spenti
si trova il cimitero degli umani
dove
c’è carne che non sfama.
Ivano Ferrari, Macello, Einaudi, 2004