“Se ami l’Italia mantieni le distanze”. Con questo slogan il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha aperto la conferenza stampa con cui ha anticipato le misure che entreranno in vigore a partire dal 4 maggio, nella cosiddetta “fase 2”, che segnerà un allentamento del lockdown. Saranno consentiti gli spostamenti all’interno delle regioni e saranno riaperti parchi e ville pubbliche, con la possibilità di effettuare attività motoria, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale. Potranno essere celebrati i funerali, con una partecipazione massima di 15 persone e, preferibilmente, con l’utilizzo delle mascherine. Torneranno al lavoro i settori manifatturieri e delle costruzioni, così come il commercio all’ingrosso. Ok anche alle attività che effettuano consegne a domicilio o cibo da asporto, purchè consumato a casa. Tuttavia, avverte Conte, “se il distanziamento non sarà rispettato, l’andamento della curva epidemiologica potrebbe tornare critico”. E, a quel punto, potrebbero esserci ulteriori restrizioni. “Ci assumiamo il rischio della riapertura, ma con tutte le precauzioni del caso”. A riguardo, ci sarà ancora un attento monitoraggio della curva epidemiologica e dei dati forniti dalle Regioni. Dal 18 maggio riapriranno, invece, commercio al dettaglio, musei, mostre, biblioteche. Si potranno anche riprendere gli allenamenti di squadra, mentre per quelli individuali sarà possibile già il 4. Per quanto riguarda bar, ristoranti, barbieri, centri estetici, attività di cura della persona che prevedono contatti ravvicinati con le persone, l’orientamento è di rinviare la riapertura al 1° giugno, mentre sono ancora allo studio del Comitato di esperti presieduto da Vittorio Colao le disposizioni riguardanti altre attività, in particolare gli stabilimenti balneari. La sensazione, tuttavia, è che il governo si sia ritrovato a mediare tra le cautele degli esperti e il pressing delle attività produttive e di alcune Regioni per velocizzare la riapertura.
All’inizio della conferenza stampa, il presidente Conte ha inoltre assicurato che sono allo studio da parte del governo ulteriori misure a sostegno delle imprese, con la possibilità di erogare risorse a fondo perduto alle aziende con meno di 10 dipendenti, di potenziare i sussidi per gli autonomi e di supportare con forza il settore turistico. “Siamo consapevoli che alcuni italiani sono ancora insoddisfatti, ma lo sforzo è stato davvero straordinario”, ha affermato ancora Conte rispetto agli interventi economici fin qui messi in campo dal governo. “Mi scuso per i ritardi. Ma stiamo parlando di 11 mila domande, compresa la cassa integrazione. Una mole di domande che, solitamente, l’Inps trattava in cinque anni”.
Un ulteriore passaggio il presidente del Consiglio lo ha riservato al recovery found: consentirà ai Paesi più colpiti, tra cui l’Italia, di percorrere una strada più rapida per la ripresa, nel segno della solidarietà. “Dobbiamo essere tutti orgogliosi se il sistema Italia ha ottenuto questa risposta. Se non avessimo dato a livello europeo questa prova di dignità, di forza e di carattere, questo risultato non sarebbe stato raggiunto”.