Nei giorni scorsi era scattata una polemica per la risposta secca e senza fronzoli che il direttore generale dell’Asp di Trapani Fabio Damiani, aveva rivolto tramite Facebook alle varie risposte che il sindaco del Comune di Petrosino e il Consiglio comunale aveva rivolto in merito alla decisione di trasformare l’intero ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala in punto Covid-19, ricomprendendo anche il Pronto Soccorso.
Adesso però, è arrivata la risposta istituzionale di Damiani. Il direttore, specificando che la decisione è stata presa per concentrare le degenze da Coronavirus, ha fatto sapere che ciò è stato fatto anche perchè il presidio ospedaliero si trova in una posizione geografica epicentrica del territorio, distante al centro urbano, facilmente raggiungibile e ben collegata. Perchè le stanze di degenza singole hanno bagno che rendono la soluzione più strategica per il contenimento della pandemia; e perchè in questo modo si possono garantire più posti letto in terapia intensiva.
Per quanto riguarda la proposta di utilizzare l’ex ospedale “San Biagio” di Marsala, Damiani – ma come già era prevedibile – ha fatto sapere che l’edificio presenta importanti carenze strutturali; nell’ex campus biomedico non ci sono impianti anche basici (gas e luce); stessa cosa per la casa di riposo “Giovanni XXIII” che non dispone di impianti medicali adeguati.
Tutto ciò, scrive sempre Damiani, attraverso un coordinamento con i medici di Pneumologia, sentito un comitato tecnico-scientifico, prevedendo anche la nomina di un Commissario aziendale per l’emergenza Covid-19, il dottor Gaspare Marino, direttore dell’U. O. di Pneumologia di Trapani.
Poi il direttore dell’Azienda Sanitaria Provinciale torna a tranquillizzare non solo Petrosino ma anche tutti i possibili utenti dell’ospedale marsalese: c’è all’interno un’area emergenziale dedicata ai pazienti non Covid-19. Questi dopo l’accettazione in triage e dopo la diagnosi, se necessario, vengono ricoverati nel presidio più adeguato alla loro esigenza “… l’unica cosa di cui dovranno fare a meno, in base a quanto previsto dalla normativa nazionale, è la vicinanza di un familiare”. Tutto ciò ovviamente sarà temporaneo: finita la fase d’emergenza si tornerà come prima con, si spera, l’implementazione dell’Unità Operativa di Malattie Infettive.