Egregio direttore,
Invio la presente nell’interesse di Giulia Adamo, per richiederLe un piccolo spazio al fine di porre alla Sua attenzione e di quella dei Suoi lettori quanto segue.
Nei giorni seguenti alla conferenza stampa tenuta da Giulia Adamo il 30.1.2020, in Marsala, Palazzo Spanò Burgio, la Sua testata giornalistica ha dedicato a quest’ultima diversi articoli e servizi, molti dei quali postati e condivisi su Facebook.
Purtroppo alcuni lettori ed utenti di facebook, hanno commentato le Sue notizie in maniera oltremodo lesiva dell’onore e della reputazione di Giulia Adamo, attribuendole epiteti ed accuse orribili e per questo irripetibili.
Tali soggetti, i cui nomi in questa sede non si faranno per evidenti ragioni di privacy, sono stati querelati dalla mia assistita, con atto depositato in data odierna presso la competente Procura della Repubblica di Marsala, per il reato di diffamazione aggravata (art. 595 comma 3 c.p.).
Mi corre l’obbligo di evidenziare che Facebook o internet non è uno spazio senza regole, senza custodi e senza controlli. Coloro i quali, nascondendosi dietro un telefonino, uno schermo ed una tastiera, ritengono che tutto ciò che pubblicano o condividono sia lecito e tutto ciò che nella vita reale non sarebbe consentito, sia invece, consentito in quella virtuale, sbagliano. La reputazione di una persona, che potrebbe essere la sorella, la madre, la moglie del più esperto internauta, è un diritto inviolabile costituzionalmente garantito. Dai commenti letti e per i quali è stata adita l’autorità giudiziaria, si percepisce una sorta di desensibilizzazione dei loro autori rispetto alle offese perpetuate e una minore capacità di valutare le conseguenze penali ed economico risarcitorie delle proprie affermazioni.
Tengo a precisare che i commenti offensivi oggetto di querela nulla hanno a che vedere con i programmi che intende portare avanti Giulia Adamo nell’interesse della città di Marsala. Tali commenti non sono passati inosservati ed hanno fortemente scosso la sensibilità non solo della mia assistita ma anche dei suoi familiari, amici, conoscenti, simpatizzanti e non simpatizzanti.
Per questa ragione Giulia Adamo ha deciso di sporgere formale querela nei confronti di tutti coloro che nel commentare i Suoi recenti articoli condivisi Facebook, hanno offeso la sua persona. Nondimeno ella ha incaricato un gruppo di esperti di monitorare quotidianamente i siti e le pagine facebook interessati con il compito di segnalare tutte gli illeciti ivi perpetrati, affinché si proceda nei confronti dei loro autori nelle opportune sedi.
Le chiedo gentilmente di dare la massima diffusione alla presente, anche attraverso la condivisione facebook, affinché il dibattito politico in occasione delle prossime elezioni amministrative 2020 ed il sacrosanto diritto di critica si mantenga entro i limiti della continenza e non si trasformi in occasione di improduttivo torpiloquio.
Attraverso la condivisione della presente su facebook, nell’interesse della mia assistita, formalmente invito e diffido gli amministratori ed i moderatori dei gruppi, in forza dei loro regolamenti e della normativa in materia vigente, a monitorare costantemente i commenti dei partecipanti allorquando vengano pubblicati e condivisi articoli e servizi riguardanti Giulia Adamo, ad attivarsi per rimuovere tutti i post diffamatori già pubblicati e che verranno, eventualmente, pubblicati in futuro, ammonendo od espellendo, se il caso, i loro autori. Con l’espresso avvertimento che in mancanza, la mia assistita sarà costretta a procedere oltre, nei modi e termini di legge.
Grazie della Sua cortese attenzione e preziosa collaborazione.
Cordiali saluti
Avv. Luigi Cassata
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Gentile avvocato, trovo oltremodo condivisibile la sua nota. Mi permetto di dire che la comunità dei nostri lettori è, nella maggior parte dei casi, irreprensibile da questo punto di vista. Tuttavia, in calce ai nostri articoli, riguardanti la candidatura a sindaco dell’onorevole Adamo, abbiamo effettivamente notato commenti di vario genere: alcuni favorevoli, altri civilmente critici, qualcuno effettivamente offensivo. La stessa cosa, va detto, è accaduto in precedenza con altri personaggi politici e persino nei confronti della nostra redazione, in caso di articoli o editoriali sgraditi. L’invito che rivolgiamo agli utenti dei social e a chi ci legge è sempre lo stesso: quando state per commentare una notizia, scrivete solo ciò che sareste disposti a dire a una persona di presenza; non approfittate del mezzo per lasciarvi andare a sfoghi che nulla hanno a che fare con un dibattito democratico o con la libera manifestazione del proprio pensiero, sancita dall’articolo 21 della Costituzione italiana. I social sono uno strumento di confronto e conoscenza formidabile, che ci consentono di metterci in contatto con il mondo. E’ bene utilizzarli in maniera civile e consapevole.
Il direttore responsabile
Vincenzo Figlioli