Come si sussurrava da giorni, Giulia Adamo ha ufficializzato davanti alla stampa, cittadini e addetti ai lavori il proprio ritorno sulla scena politica.
Numerosi i rappresentanti politici presenti a Palazzo Burgio Spanò per ascoltare l’ex presidente della provincia, in particolare gli esponenti della maggioranza che sostiene il presidente Nello Musumeci: Diventerà Bellissima (Paolo Ruggieri, Renato Curcio, Mariano Savalla), Lega (Michele De Bonis, Mauro Plescia, Vito Armato), Fratelli d’Italia (Massimo Domingo). Ma anche l’avvocato Diego Maggio, l’ex presidente del Consiglio comunale Pino Ferrantelli, il leader dei Forconi Martino Morsello, gli ex assessori Benny Musillami e Oreste Alagna, Ginetta Ingrassia, alcuni ex dirigenti e funzionari del Comune di Marsala.
All’inizio della conferenza stampa, Giulia Adamo ha ricostruito alcuni passaggi che, in precedenza, l’hanno convinta a impegnarsi politicamente. A partire dalla sua prima campagna elettorale per la presidenza della Provincia di Trapani in cui lanciò lo slogan “Perchè Giulia”. “Già allora avevo un programma per il territorio e quando mi sono candidata a Marsala volevo trasferire in città il modello che aveva funzionato alla Provincia”. Inevitabile il riferimento alle ragioni che la portarono alle dimissioni, in seguito alla condanna per concussione, poi annullata in Cassazione, per la vicenda riguardante il Convitto Audiofonolesi di Marsala.
Ribadisce di essere stata sempre di centrodestra, pur avendo vinto nel 2012 con i voti del centrosinistra. “Ma dobbiamo superare il problema delle appartenenze”. Si dice aperta anche alle liste civiche e ai partiti che vorranno condividere un progetto comune, escludendo però nettamente un accordo con il Pd. Poi sui fatti successivi alle sue dimissioni: “Mi sarei aspettata che i partiti della coalizione che mi sosteneva, dall’Udc al Pd, e che erano presenti in giunta con i loro assessori, avrebbero subito detto di essere pronti a portare avanti il programma che avevamo iniziato e che stava producendo già importanti risultati. E invece si è cominciato a parlare di discontinuità”. Poi il passaggio sul Porto: “Avevamo due progetti, uno pubblico e uno privato. Ribadisco che non ero contro il porto turistico della Myr. Ma non c’è un pazzo che glielo ha finanziato. E mentre Favignana e Marettimo ricevono dalla Regione milioni di euro per i loro porti Marsala è ferma….”. Spiega, a riguardo, di essere pronta a riprendere il progetto pubblico, ripartendo dai documenti presenti sul sito del Ministero.
Al di là del Porto, riprende alcuni vecchi cavalli di battaglia della sua azione politica: la riqualificazione della Colmata di Casabianca, il sostegno all’aeroporto, alla promozione turistica, la battaglia sulle quote tonno.
Cruciale il passaggio sull’inchiesta “spese pazze” all’Ars che coinvolge diversi ex capigruppo, tra cui la stessa Adamo. “Essere a processo per 10 mila euro di regali di rappresentanza che si sono sempre fatti, mi pare assurdo… Tuttavia aspetto con serenità la sentenza (rinviata al 24 marzo, ndr), dopo di che, sono disponibile. Purchè ci sia disponibilità a lavorare ad un progetto comune”.