La Natività New-Art di Antonio Lombardo… nell’infinito di stelle

redazione

La Natività New-Art di Antonio Lombardo… nell’infinito di stelle

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martedì 14 Gennaio 2020 - 07:30

“C’è ancora speranza in questa terra civilizzata soprattutto dai poeti… e dagli artisti”. Recita così il testo della canzone di Mina e Fossati “L’Infinito di Stelle”. Con il Natale da poco trascorso, i vari artisti del presepe propongono, dopo mesi o giorni di lavoro, le loro creazioni. Anche Antonio Lombardo, veterano del presepe, ha proposto il suo. “Più che un presepe – ci dice – è una rappresentazione simbolica della Natività, che sorge nell’incavo di un mobile e si snoda su di un piano. Sullo sfondo un pannello blu notte pervaso dal luccichio delle stelle. Sul piano si articola uno scorcio di paesaggio tipico delle magalopoli di oggi, forse New York, o Tokio… e al centro la Natività di bianco vestita”. Tutto è bianco, quasi un rimando al film di Woody Allen “Un giorno di pioggia (in questo caso di neve) a New York”.

Delimita il tutto una sorta di impalcatura, quasi rudimentale, geometrica nella forma, realizzata in polistirolo. Dalla parete opposta giunge una spietata luce bianca che illumina di luccichii il tutto. “Da uno sguardo d’insieme – ci spiega Lombardo – lo scorcio paesaggistico sembra cogliere l’aspetto periferico della megalopoli, probabile e inevitabile rimando verso chi vive ai confini di ogni società strutturata sull’opulenza e sul pregiudizio. Gesù bambino nasce in ogni luogo e in ogni tempo. E’ nato ieri in Palestina, nasce oggi in Alaska come in Nuova Zelanda, in Italia come in America. Nasce nel nostro tempo nonostante le aride strutture in cemento, svettanti rapaci, “direzione cielo”, e regala all’uomo tecnologico un cuore che palpiti, che vibri ed un’anima che brilli… nell’infinito di stelle”.

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