Processo per violazione ambientale a Petrosino, tutti assolti. Giacalone: “Non è così che si elimina un sindaco scomodo”

redazione

Processo per violazione ambientale a Petrosino, tutti assolti. Giacalone: “Non è così che si elimina un sindaco scomodo”

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lunedì 23 Dicembre 2019 - 17:04

Sono stati assolti con formula piena – “perchè il fatto non sussiste” – i soggetti coinvolti nel processo per violazione ambientale a Petrosino, che si è tenuto presso il Tribunale di Marsala. Si tratta del sindaco Gaspare Giacalone, degli ex assessori Marcella Pellegrino e Luca Badalucco, di tre dipendenti comunali (Gaspare Anastasi, Maurizio Giuseppe Cocchiara e Vincenzo Tumbarello) e di un dipendente di Belice Ambiente (Giacomo Pantaleo).

I fatti contestati risalgono al giugno 2016, quando l’amministrazione petrosilena autorizzò l’attività di deposito rifiuti, in via straordinaria e transitoria, nell’area vicina al depuratore. Nel corso del processo, c’era stata anche la costituzione di parte civile dell’associazione Legambiente.

Nell’ultima udienza, il pm Nicolò Volpe aveva chiesto l’assoluzione per il sindaco Giacalone e per Pantaleo (Belice Ambiente), invocando invece la condanna per gli altri imputati. Il giudice Lorenzo Chiaramonte ha invece decretato l’assoluzione per tutti i soggetti a giudizio.

Esulta il primo cittadino petrosileno (difeso in giudizio dall’avvocato Valerio Vartolo), che ha affidato a un lungo post su facebook la sua reazione alla sentenza: “Tre anni, tre lunghi anni, di processo. Oltre 30 testimoni, 8 imputati, una ventina di udienze, spese processuali e legali per un totale di almeno 100 mila euro, prime pagine e svariati articoli sui giornali. Tutto questo per 4, dicasi 4, sacchetti di immondizia raccolti lungo le coste che le associazioni di volontariato in una domenica di giugno, come fanno oramai da anni, avevano raccolto e portato all’isola ecologica comunale. Luogo regolarmente autorizzato e lo sapevano tutti fin dal primo istante. Un processo che in realtà non avrebbe mai dovuto iniziare. Eppure sono rimasto in totale silenzio a subire ogni cosa. Così, per come sono: profondamente rispettoso delle istituzioni, della giustizia e della verità. Ho continuato a battermi ogni giorno per tenere pulitissima la mia Petrosino. Nonostante le eterne emergenze rifiuti che ogni Comune della Sicilia deve affrontare da decenni. Nonostante le cataste di rifiuti visibili per le vie delle altre città, in disprezzo a qualunque norma di igiene e sanità. Oggi, 23 dicembre, è finalmente arrivata la sentenza: assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste. Come me anche gli altri 7 imputati tra cui la mia vicesindaco ed il mio assessore pro tempore. Come gli altri dirigenti e dipendenti del mio comune. E sono felice pure per loro perché sapevo perfettamente che non avevano sbagliato nulla. Sinceramente vi dico che non provo alcun risentimento nei confronti di chi ci ha accusati ingiustamente. Ma di certo, e ve lo anticipo, leggerò con molta attenzione la sentenza perché in futuro non succeda ad altri di passare quello che abbiamo passato noi. E perché un sindaco scomodo non si elimina così. Dedico questa vittoria a voi cittadini che avete sempre creduto in me. Ma in particolare alle associazioni di volontariato che con noi si battono per rendere Petrosino un luogo migliore. Proprio per loro mai, nemmeno per un istante, ho esitato di portare sulle spalle questo fardello. E Petrosino migliore lo è veramente, ora più che mai deve continuare ad essere una città pulita. In tutti i sensi!”.

Soddisfatto per le assoluzioni anche l’avvocato Ignazio Billardello, difensore degli impiegati comunali (Anastasi e Cocchiara): “E’ un esito che ci soddisfa pienamente, un risultato auspicato e prevedibile”.

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