Casa di Riposo, si allontana la soluzione e ai lavoratori saltano i nervi. In Consiglio comunale sfiorata la rissa

Gaspare De Blasi

Casa di Riposo, si allontana la soluzione e ai lavoratori saltano i nervi. In Consiglio comunale sfiorata la rissa

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giovedì 19 Dicembre 2019 - 19:36

Manca il numero legale nella seduta del Consiglio comunale e scoppia una bufera.

Non tanto per la mancata trattazione dei punti all’ordine del giorno, quanto per il mancato e previsto incontro tra le istituzioni e i lavoratori della Casa di Riposo Giovanni XXIII. La situazione dell’Ipab sta scivolando verso soluzioni drammatiche per i lavoratori ,alcuni dei quali non percepiscono da anni lo stipendio e non si intravedono soluzioni. Per meglio dire, si era ventilata una ipotesi che si andava concretizzando, ma la mancanza del numero legale e l’assenza in un primo momento dell’amministrazione comunale, ha fatto degenerare in urla e spintoni la disperazione dei lavoratori.

Cerchiamo di capire come si è arrivati vicino ad una soluzione. Un tavolo convocato in Prefettura dove avevano partecipato i soggetti interessati, aveva deciso di dare incarico all’ufficio Servizi sociali del comune di Marsala, di trovare un soggetto interessato a gestire l’eredità della Ipab marsalese. Soggetto che era stato individuato. Occorreva verificare i giusti requisiti e stipulare la convenzione. Quando tutto sembrava, ed eravamo alla fine di novembre, andare per il verso giusto, da Palermo arrivava la notizia che il Commissario della Giovanni XXIII, senza alcun preavviso, era stato sostituito. Questa soluzione comportava come minimo un ritardo nella definizione dell’incarico.

“ Sono stato sorpreso anche io – ci ha detto l’ormai ex commissario Antonino Angileri – . Si era ad un passo dalla conclusione. Era stata individuata la cooperativa interessata e si stava per firmare la convenzione. Cosa che adesso io non sposso più fare in quanto la qualifica è passata al nuovo commissario, Maurizio Norrito”. In tema di requisiti la cooperativa doveva avere i locali per ospitare 30 soggetti anziani che erano stati individuati in contrada Rakalia, dove per tanti anni c’era ubicato il Boccone del Povero. Inoltre si doveva impegnare ad assumere tutti i lavoratori dell’ex Casa di Riposo.

Appresa della sostituzione del commissario e del ritardo che si va accumulando, i lavoratori chiedevano impegni all’amministrazione comunale. A qualcuno saltavano i nervi e in attesa di aprire una discussione, sono volate parole grosse e atti di nervosismo. L’intervento dei Vigili urbani, quello del presidente Sturiano, ma soprattutto l’ arrivo in aula del vice sindaco Agostino Licari, serviva a calmare i più agitati e ad aprire una discussione. “Eravamo e siamo convinti che ricercare un soggetto che si impegni a gestire gli anziani e assuma i lavoratori – ha detto il vice di Alberto Di Girolamo in una improvvisata riunione a Palazzo VII Aprile – sia la migliore ed auspicabile soluzione. Noi però abbiamo il dovere di fare le cose secondo legge. Sappiamo di questa cooperativa ma il bando per ricercare altri eventuali dichiarazioni di interesse, andava fatto. E’ stato firmato nella giornata di martedì e trascorsi 10 giorni si procederà alla sua aggiudicazione. Anche noi siamo sorpresi della sostituzione del Commissario da parte della Regione. Ci ha fatto sicuramente perdere tempo”.

A proposito di tempi, alcuni Consiglieri comunali presenti, Giovanni Sinacori ed Arturo Galfano in particolare, rimproveravano all’amministrazione il ritardo con il quale nei mesi scorsi non si è provveduto a fare la dichiarazione d’interesse. E’ stata poi la volta del sindacalista Nicolò Del Serro della sigla Soggetto Giuridico, che ha avviato una discussione con il vice sindaco sulla eventuale qualità dei contratti e su soluzioni alternative.

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