Una nutrita delegazione in rappresentanza di tutti i sindaci del Coordinamento della Valle del Belice ha incontrato nel pomeriggio a Roma il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Giancarlo Cancelleri per affrontare e trovare una soluzione definitiva all’annosa questione del completamento della ricostruzione post terremoto nel Belice. Sono infatti trascorsi quasi 52 anni dalla notte in cui, tra il 14 e il 15 gennaio del 1968, un sisma di magnitudo 6,4 devastò l’entroterra siciliano compreso tra le province di Trapani, Palermo e Agrigento. Da allora, tante promesse, tanti impegni disattesi dalla classe dirigente nazionale e regionale, molte ferite ancora aperte, per un territorio che comunque ha dimostrato la capacità di ripartire e di ripensare il proprio futuro.
Alla riunione hanno preso parte i primi cittadini dei comuni di Partanna (Nicolò Catania), Salemi (Domenico Venuti), Gibellina (Salvatore Sutera), Vita (Giuseppe Riserbato), Santa Margherita di Belice (Francesco Valenti), Calatafimi (Antonino Accardo), Camporeale (Luigi Cino), Contessa Entellina (Leonardo Spera), Sambuca (Leonardo Ciaccio) e Menfi (assessore all’Urbanistica e Lavori pubblici Agostino Alcuri). Nel corso dell’incontro al dicastero sono state prospettate al viceministro le problematiche relative al mancato completamento delle infrastrutture, delle opere di urbanizzazione e di edilizia privata del territorio attraverso un elenco delle tematiche più urgenti da affrontare. Il viceministro, d’intesa con il ministro Paola De Micheli, ha assunto l’impegno a dare da subito una risposta in rappresentanza delle istituzioni nazionali a tutte le questioni avanzate rinviando ad un tavolo permanente la discussione in merito alla predisposizione di specifiche risoluzioni normative e finanziarie già a partire dal mese di gennaio. “Prendiamo atto – afferma il sindaco Catania, coordinatore dei 21 sindaci – della disponibilità espressa dal ministro e dal viceministro. Seguiremo con attenzione l’evoluzione degli impegni assunti oggi, in considerazione del fatto che le soluzioni alle urgenze indicate nel corso della riunione non sono più rinviabili. L’auspicio è che già da questa legge di stabilità possano arrivare i primi segnali di attenzione verso il nostro territorio”.