“I Caregiver”

redazione

Marsala

“I Caregiver”

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martedì 10 Dicembre 2019 - 07:30

Sono oltre 7 milioni in Italia, secondo gli ultimi dati Istat, le persone che si prendono cura quotidianamente, h24 e senza alcun compenso, di un familiare non autosufficiente. Sono tutori o come li chiamano oggi, “caregiver”.

I caregiver sono proprio coloro che assistono un parente stretto e possono averne anche la rappresentanza legale. Li aiuta qualcuno in casa, un fratello o un coniuge ma altre volte se ne prendono cura da soli. Oggi a fornire loro una prima garanzia per l’assistenza e il lavoro vero e proprio che svolgono, è la Legge 27 dicembre, n. 205, la legge di bilancio per il 2018. Questa legge, a parte fornire una definizione di caregiver, istituisce il Fondo per il sostegno e del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare, con una dotazione di 25 milioni di euro il triennio fino al 2020. Per il resto c’è un disegno di legge ancora in ballo per ampliare la tutela.

Il ddl prevede: fino ad un massimo di tre anni i contributi figurativi equiparati a quelli del lavoro domestico, che possono aggiungersi a quelli eventualmente già versati precedentemente dal caregiver per altre attività lavorative (e per il vero troppo pochi); interventi di assistenza, formazione, supporto psicologico; interventi per favorire la conciliazione tra le attività lavorative e di assistenza, quindi un caregiver può modificare l’orario di lavoro e ha il diritto prioritario di scelta della sede lavorativa; introduzione di agevolazioni fiscali. Inoltre l’esperienza maturata in qualità di caregiver può essere riconosciuta, anche ai fini di un successivo accesso o reinserimento lavorativo, con una formalizzazione e certificazione, o come credito formativo per l’acquisizione della qualifica di operatore socio sanitario o simili. I familiari tutori degli assistiti hanno gli occhi puntati sul disegno di legge e sull’Aula, perchè vogliono che vengano colmate le lacune ancora presenti. La prima indubbiamente la copertura finanziaria necessaria per l’istituzione del Fondo. Quello che è importante sottolineare invece, è che la figura del caregiver può essere svolta anche da un/a compagno/a previa unione civile e anche dello stesso sesso, dopo l’introduzione della legge ad hoc nello Stato Italiano.

In attesa che venga approvata la legge, è stata realizzata la “Guida amichevole per assistenti familiari”, un compendio aggiornato al mese di ottobre scorso sulle leggi in vigore e sulle misure operative dedicate a chi assiste i familiari. L’opuscolo, realizzato dal tavolo interistituzionale per la prevenzione delle malattie professionali, è stato presentato a Roma di recente, nel corso di un seminario in materia. Quella dei tutori è sempre stata una situazione delicata. Ma è evidente che in un Paese come l’Italia, nel 2019, le esigenze non sono più quelle di 30, 40 anni fa e i disagi sono parecchi. Perchè una volta chi assisteva un genitore, un coniuge, un figlio, viveva con un peso imponente sulle spalle ed era visto dalla società come un “condannato”. Oggi invece, tanti caregiver che hanno fatto sentire la propria voce, hanno dimostrato che non è così, che la loro vita ha un valore e che devono poter proseguire il loro percorso personale e professionale. E’ il caso di Erika, la studentessa universitaria tutrice della madre colpita da aneurisma celebrale. Per un solo punto l’Università di Modena le ha rifiutato l’accesso alla specialistica. Erika ha raccontato la sua storia, ha avuto attenzione mediatica, ha presentato una petizione ed Erika è riuscita ad ottenere quello che voleva, la laurea e l’accesso al completamento degli studi. E c’è un’altra ragazza che ha fatto commuovere il Paese. Questa è la storia di Ginevra Nuti, che dà voce al suo papà Francesco, un grande regista e attore che non dovremmo dimenticare…

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