Entusiasmante kermesse quella appena conclusasi a Partanna dove, dal 2 al 7 dicembre, giovani studenti e ospiti illustri si sono confrontati con esperti di informatica, di energia e ambiente.
Un tripudio di innovazioni e sano ottimismo, dunque, per cercare di fermare lo spopolamento del nostro territorio sempre più depauperato di “giovani e fresche menti”. Gli ospiti, e fra questi, manager, scienziati, inventori e politici, hanno raccontato le loro esperienze incantando i presenti sia nell’Aula Magna dell’Istituto “Dante Alighieri” che al Castello Medioevale, altro luogo incantevole scelto dall’amministrazione comunale per concretizzare la 5 giorni dedicata al mondo della tecnologia. L’ambizioso progetto di intrattenere in città le giovani promesse ed evitare che partano alla volta del Nord in cerca di un lavoro, è targato Nicola Catania. Da anni, infatti, il sindaco di Partanna, al suo secondo mandato, è promotore di iniziative che mirano alla formazione tecnologica dei giovani dando loro la possibilità di poter lavorare nel proprio territorio acquisendo delle importanti informazioni nel settore leader dello sviluppo in questo momento. Giovedì 5 dicembre, ad esempio, si è parlato presso l’Auditorium “G. Leggio” de “I mestieri del futuro” con ospiti che hanno presentato alcune importanti novità riguardanti il mondo dei videogiochi che possono rappresentare un importante sbocco lavorativo. Gli interessati, potranno frequentare a Partanna, a partire dal prossimo ottobre, una “succursale romana” dell’Accademia Italiana Videogiochi. Soddisfazione da parte del sindaco Nicola Catania.
“E’ stata questa una settimana intensa che ha visto cimentare l’amministrazione e anche l’Associazione Apice negli appuntamenti dedicati all’innovazione tecnologica, alla tutela dell’Ambiente e allo sviluppo economico. Il nostro obiettivo è quello di mettere in rete tutta una serie di attività che sul territorio sono state già portate avanti. Penso al G55, il nostro laboratorio tecnologico, fiore all’occhiello di cui andiamo fieri, che da qualche anno opera nel settore dell’innovazione tecnologica attraverso il mondo della formazione, il mondo della scuola e il mondo imprenditoriale. Abbiamo parlato anche del parco tematico delle energie rinnovabili, qui a Partanna, presentando importanti investimenti da parte di Terna, circa 600 milioni di euro e il progetto unico al mondo, sperimentale, sul solare termico, sull’eolico e sul fotovoltaico. Il tutto all’interno della stessa area dove sicuramente troveremo situazioni occupazionali. Per cui specializzarsi e cominciare a capire meglio le tecnologie, non sarebbe male per un futuro occupazionale soddisfacente. Il senso è di mettere tutto quanto in rete, unire le forze, avere un indirizzo univoco e dare un’opportunità perché i giovani, domani, possano scegliere se andare via o restare.
Presente alla manifestazione era anche la Dirigente di un Istituto Tecnico Industriale di Roma, la dottoressa Elisabetta Giustini: “ho conosciuto l’Accademia Italiana Videogiochi grazie ai percorsi di alternanza scuola lavoro che ora si chiamano percorsi per le competenze trasversali per l’orientamento. Questo è stato un connubio assolutamente felice perché bisogna pensare alla scuola per gli studenti e non per i docenti. Dopo le prime ritrosie legate alla diffidenza verso i videogiochi, abbiamo notato un entusiasmo rinnovato da parte dei docenti che hanno scoperto nuove tecnologie e soprattutto il messaggio nell’approccio al videogioco che non è soltanto intrattenimento ma è interattività”.
La dottoressa Giustini ha parlato anche di dispersione scolastica, altro tasto “amaro” che purtroppo riguarda molti giovani che non vedono nella scuola tradizionale, il luogo dove imparare al meglio. “Abbiamo recuperato ragazzi che erano orientati alla dispersione scolastica, all’abbandono degli studi. Abbiamo dato loro la possibilità di diventare essi stessi “attori” del videogioco, non solo passivi fruitori”.
Lotta dunque anche alla dipendenza da videogioco. Questo anche l’importante messaggio della Giustini, sostenitrice di un nuovo “metodo” scolastico al passo coi tempi. “ Essere dipendenti dal gioco significa essere dipendenti da tutte le suggestioni della società esterna. Nel momento in cui ci si appropria di una nuova modalità, ma soprattutto del meccanismo che c’è all’interno del videogioco, si scoprono tutte le discipline scolastiche perché per costruire un videogioco c’è bisogno di creare una storia”.
Dunque via libera alla scrittura e alla comprensione di un testo, altro gap da colmare dati i risultati emersi dalle ultime strabilianti prove Invalsi dove pare che uno studente su quattro non riesca a discernere, leggendo un testo, i fatti dalle opinioni. “ Sembra che i nostri ragazzi siano stranieri in casa loro. Non sanno leggere un testo e invece, in questo modo, lo devono inventare. Perché inventare gli algoritmi con il metodo tradizionale con grafici e tabelle piuttosto che con la modalità che gli studenti conoscono? Dobbiamo liberarci delle nostre sovrastrutture. La Finlandia ogni sei mesi cambia programma scolastici. Si adatta ai cambiamenti sociali, mentre noi come dinosauri, restiamo abbarbicati alle vecchie metodologie. Sono venuta qui a Partanna a portare la mia esperienza e la mia testimonianza per fare in modo che anche i dirigenti e i docenti di questa splendida città possano in qualche modo creare le stesse connessioni. Sono disposta anche a formare sulle nuove tecnologie in coworking e riproporre il nostro modello, quello dell’ istituto Tecnico Industriale che dirigo”.
Molto interessanti anche le dichiarazioni di Luca De Dominicis, direttore dell’Accademia Italina Videogiochi con sede a Roma e a Milano. “ Abbiamo 2 soluzioni importanti, una per chi si è diplomato e può fare direttamente l’Accademia che dura 3 anni con percorsi in Grafica, in programmazione o in game disegn ed una per chi frequenta ancora la scuola media superiore. Vorremmo impiantare anche qui in Sicilia, l’alternanza scuola-lavoro con i videogiochi. Da 15 anni in poi, dunque si avrebbe la chance di fare game disegn o programmazione o grafica. Chi è diplomato, invece, si ritrova a soli 21 anni con un attestato riconosciuto all’Università Mercatorum e dunque gli basterebbe fare un anno di Università in più e si ritroverebbe laureato. Quest’Estate a Partanna faremo un Festival e poi in Autunno apriremo i corsi all’interno del laboratorio G 55 di Partanna. Se gli istituti ci diranno sì, faremmo anche l’alternanza scuola lavoro. L’80% dei nostri giovani viene immediatamente assunto dal primo anno del diploma. Al terzo anno siamo già al 100% di assunzioni. Ogni ambito dell’industria ha bisogno di programmatori, design e grafici. Non c’è niente nel mondo odierno che non sia collegato a questo. Anche una falegnameria ha bisogno di programmatori con la stampante a controllo millimetrico”.I mestieri del futuro sono questi, dunque. L’interattività la fa da padrona, con buona pace della tradizione.
Tiziana Sferruggia