Entrando in negozi, bar, pasticcerie, lavanderie, ho notato spesso che il personale non accoglie in modo appropriato i clienti. A volte ho la sensazione addirittura di disturbare, guardando la commessa o il commesso, mi viene spontaneo chiedermi: Perché mi guarda così? Forse è troppo presto? O forse è troppo tardi, e credo che in orario vicino alla chiusura non piaccia a nessun dipendente iniziare con un nuovo cliente che non si sa quanto tempo farà «perdere». Uso il termine «perdere tempo», perché è ciò che solitamente si dice, ma in realtà la frase corretta sarebbe «impiegare il tempo». Infatti se i dipendenti si chiamano «impiegati» c’è un motivo: gli impiegati sono lì per dedicare il loro tempo al cliente e quindi non lo perdono affatto, se pensiamo peraltro che per fare ciò sono anche pagati, si deduce facilmente che i commessi impiegano il loro tempo con i clienti e non lo perdono. Ma allora, mi chiedo, se questo è il loro lavoro, perché non accogliere con un sorriso e offrire subito la propria disponibilità e assistenza? In fondo un sorriso non costa nulla, mette a proprio agio le persone, trasmette fiducia e serenità, insomma è tutto positivo.
Spesso entrando in un negozio, osservo commessi che parlano fra loro, mi vedono e continuano a parlare invece di interrompere e venirmi incontro, a volte addirittura mi capita di vedere qualcuno di loro impegnato col proprio cellulare e pur notando la presenza di un cliente non accenna ad interrompere. Confesso che sono stata da sempre la cliente «dell’ultimo minuto» o «dell’orario di apertura», è vero, ma è anche vero che lavorando otto ore al giorno non è stato facile per me trovare tempo di acquistare a metà mattina o a metà pomeriggio, quindi deducevo che la non-accoglienza dei commessi nei miei confronti era dovuta a questo. Tuttavia in seguito ho scoperto che il mio senso di colpa era immotivato, infatti adesso che sono in pensione e riesco a trovare tempi meno marginali per provvedere agli acquisti, continuo a notare che entrando in un negozio i commessi si comportano nello stesso modo poco-accogliente, a volte è come se dicessero con lo sguardo: «Ma questa che vuole? Vorrebbe comprare qualcosa? Adesso? Speriamo che non mi fa perdere tempo e se ne va presto». Di contro devo dire anche che i commessi non sono tutti così, in alcuni negozi ci sono dipendenti deliziosi, pochi ma ci sono, che ti sorridono appena entri, che ti vengono incontro a salutarti e a offrire la propria consulenza. Quando accade ciò mi sento più motivata a comprare, a spiegare loro cosa mi serve e il più delle volte riesco ad uscire dal negozio con il prodotto che mi serviva e soddisfatta della accoglienza ricevuta. Ecco l’ideale sarebbe che per ogni esercizio commerciale ci fossero commessi che accolgono col sorriso, poi tutto diventerebbe facile.
Maria Grazia Sessa