Porto, nuovo appello di Giulia Adamo: “Marsala si svegli”

Vincenzo Figlioli

Porto, nuovo appello di Giulia Adamo: “Marsala si svegli”

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venerdì 20 Settembre 2019 - 06:30

Nei giorni scorsi siamo tornati a parlare della vicenda del Porto e, in particolare, del progetto di messa in sicurezza. L’ex sindaco Giulia Adamo, nell’occasione, aveva definito “inspiegabile” il contenuto della nota con cui il primo cittadino Alberto Di Girolamo aveva risposto alla richiesta di chiarimenti avanzata dall’assessore regionale Marco Falcone, in merito a quella progettualità, per cui all’interno del Patto per il Sud era previsto uno stanziamento di 49 milioni di euro a beneficio della città di Marsala.

Cosa non la convince di questa vicenda?

Nei giorni scorsi abbiamo appreso dalla stampa che il Comune di Favignana ha ricevuto 25 milioni di euro per la messa in sicurezza del suo Porto. Il governo Musumeci, invece, fa arrivare a Marsala solo l’elemosina di 800.000 €. Cos’è successo? Una notizia del genere avrebbe dovuto fare scattare la città e gli organi preposti. Ho deciso che non posso più tacere di fronte a tutto ciò. Ho vinto tutte le competizioni elettorali a cui ho partecipato e non sono stata estromessa dai cittadini, ma da una tempesta giudiziaria da cui spero di venire fuori. Nell’attesa, invito la città a svegliarsi. Mentre le Egadi ottengono i fondi con lo stesso tipo di progetto che avevamo presentato noi, Marsala è completamente fuori.

Nella sua lettera all’assessore Falcone, il sindaco ha spiegato che il progetto di messa in sicurezza non è più compatibile con quello della Myr. Da qui la necessità di proporne uno nuovo, che si candida ad ottenere un finanziamento di 28 milioni di euro.

Il 10 aprile del 2014, la Conferenza dei servizi, da me presieduta e formata dagli assessorati regionali ai lavori pubblici e al territorio e all’ambiente, dalla Capitaneria di Porto, dalla Prefettura, dalla Sovrintendenza e dal Genio Civile aveva approvato il progetto della Myr in quanto compatibile con il progetto di messa in sicurezza di tutto il Porto. In quell’occasione la Myr espresse grande soddisfazione e offrì il pranzo a tutti.

Il sindaco Di Girolamo ha detto più volte che non ha trovato nessun progetto.

Dopo la mia dettagliata relazione all’assessorato regionale che poi gli ha chiesto di rispondere, il sindaco ha cambiato strategia, ammettendo l’esistenza del progetto pubblico. Tuttavia, scrive che non vuole i 49 milioni, preferendo progetti frammentati minori per 28 milioni di euro, a cui si aggiungerebbero altre somme accendendo nuovi mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti per una progettazione già pagata dalla Regione.

Resta il fatto che, allo stato attuale, i due progetti risultano incompatibili.

Non lo erano. Poi sono stati modificati, mi chiedo nel nome di quali interessi, in seguito a quali relazioni o studi. Se lo avessi fatto io, non so cosa sarebbe successo…Nemmeno al privato, del resto, converrebbe investire in un porticciolo turistico inserito in un porto che non esiste. L’amministrazione ha portato in Consiglio comunale un accordo di programma diverso da quello che era stato concordato, ma i consiglieri non se ne sono accorti. L’anno scorso gliel’ho spiegato io, nel corso della seduta aperta. Da quel momento, cosa hanno fatto?

Insomma, questi 49 milioni sono un’occasione perduta o ci sono ancora margini di recupero?

Non abbiamo perso ancora nulla. Siamo proprietari di un preziosissimo progetto che può essere aggiornato e riproposto. Anche se molti cittadini mi chiedono di farlo, io non me ne posso occupare in prima persona, a causa di quella tempesta giudiziaria di cui parlavo prima e da cui sono già venuta fuori per quanto riguarda la vicenda del Convitto audiofonolesi, così come verrò fuori da quella dei capigruppo all’Ars. Continuerò però ad occuparmene da cittadina, perché sento un debito nei confronti di una città che mi ha sempre dato fiducia. Tuttavia, non posso pensare che Marsala abbia perso la capacità di difendere i suoi interessi. Sembra il villaggio di Macondo di Garcia Marquez, in cui tutti sanno tutto ma nessuno sembra disposto a fare qualcosa.

Per uscire dall’impasse, perché non pensare a un confronto aperto tra lei e il sindaco sulla vicenda del Porto? Magari si chiarirebbero alcune cose…

Sono disponibilissima a confrontarmi con lui in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.

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