Conclusa la sessione di bilancio con l’approvazione dello strumento di pianificazione economica più importante per la città e gli atti propedeutici, il Consiglio comunale tornerà a riunirsi il prossimo 30 luglio. Nel frattempo, la politica locale riflette sul lavoro fatto in questi anni e comincia a pensare alle elezioni del 2020, che verosimilmente ridisegneranno le istituzioni locali. Con un occhio a Marsala e un altro attento alle dinamiche nazionali, si prepara a quest’appuntamento anche il Movimento 5 Stelle, rappresentato a Sala delle Lapidi dal capogruppo Aldo Rodriquez.
Quali sono le sue sensazioni dopo la fine della sessione di bilancio?
Sensazioni strane, per certi versi imbarazzanti. Si sente che le elezioni si avvicinano e i giochi politici risultano sempre più evidenti. L’impressione è che i gruppi politici tendano a lavorare sempre più per se stessi. Io ho votato negativamente il bilancio, riservandomi di valutare i singoli emendamenti uno per uno, in base all’interesse della città. In generale, mi rendo conto che si registra un clima ostile nei confronti dei consiglieri comunali.
Da parte di chi?
Da parte di molti cittadini, che a volte sono poco informati sulle differenze tra un consigliere e un altro o tra maggioranza e opposizione. L’altro giorno, scendendo da Palazzo VII Aprile sono stato aggredito verbalmente da una persona e c’è stato davvero il rischio che la situazione potesse degenerare.
Molti cittadini ritengono che questo Consiglio comunale avrebbe potuto produrre di più. Che ne pensa?
Meglio di così non si poteva fare. Con una maggiore disponibilità al confronto da parte dell’Amministrazione allora sì che si sarebbe potuto fare di più. Questa disponibilità c’è stata solo per una delle prime delibere, riguardanti la rinegoziazione dei mutui. Purtroppo, è rimasto un caso isolato. Da allora in poi, c’è stato solo un muro tra Amministrazione e Consiglio.
Come si sta organizzando il M5S per costruire un’alternativa credibile in vista delle amministrative del 2020?
Stiamo lavorando alacremente con l’obiettivo di andare al governo della città. Se ci sono opportunità di costruire qualcosa di serio, non ci tireremo indietro. Stiamo cercando di capire come muoverci, se continuare ad andare da soli o aprirci ad altre liste civiche. Il 6 agosto il nostro capo politico ha convocato i portavoce a Catania per gli ultimi aggiornamenti, vedremo cosa verrà fuori.
Lei cosa preferirebbe?
Un’idea ce l’ho, ma la vorrei valutare assieme a tutto il Movimento. Noi portavoce viviamo il territorio quotidianamente e già in altre occasioni abbiamo espresso il nostro pensiero, che tendenzialmente coincide, da Marsala a Mirandola.
Quali potrebbero essere i punti programmatici da proporre alla città?
Qualsiasi programma non può essere fine a se stesso, ma deve essere capace di unire settori diversi. Personalmente, in questi anni ho fatto un’esperienza bella e costruttiva e sento di essere cresciuto anche dal confronto con avversari politici navigati, come Giovanni Sinacori o Antonio Vinci. Qualsiasi Amministrazione comunale dovrà programmare a due velocità: una per il medio e una per il lungo termine. Quest’Amministrazione, purtroppo, ha peccato di arroganza e presunzione. Un esempio? Non si può investire una somma ingente nella cultura, puntando su una persona di valore come Moni Ovadia senza che poi l’investimento lasci nulla. Io sono per un modo di lavorare diverso.
Aldo Rodriquez potrebbe candidarsi a sindaco con il M5S?
Nella vita tutto è possibile. Se me lo dovessero chiedere, valuterò se ci sono le condizioni. Sottolineo, comunque, che nella mia vita non ho mai cercato poltrone e che nel movimento la parola che conta di più non è l’Io ma il Noi. Lo dimostrano anche le interrogazioni e gli atti che ho prodotto in questi anni, sempre frutto del lavoro di squadra del meetup Marsala in MoVimento.
Possibile un apparentamento con la Lega?
In questo momento mi sento di escluderlo. Domani non so, ma non ne sarei contento. Vedo che a livello nazionale stiamo facendo un lavoro enorme, che viene svilito dal nostro partner con cui abbiamo condiviso il contratto di governo. Errori ne sono stati fatti, ma per inesperienza. L’importante è che ci aiutino a crescere.