Pubblichiamo la lettera di Don Francesco Fiorino rivolta alle Autorità competenti in merito al Piano di Zona.
In questo giorno, Festa della Repubblica Italiana, desidero esprimere pubblicamente il mio motivato dissenso al nuovo Piano di Zona (PDZ) dei servizi alle persone 2018/2019 del Distretto socio-sanitario D52 Marsala-Petrosino, che è stato presentato il 20 maggio scorso, alle ore 12.00, presso la sede distrettuale di Marsala. Non l’ho fatto prima perché ci sono state le elezioni europee e non volevo che qualcuno approfittasse del mio intervento, considerandolo di parte. Alla presentazione ufficiale a rappresentare le due comunità cittadine, oltre la parte politica, l’ASP e gli operatori pubblici professionali, eravamo tre giornalisti, una rappresentante di un sindacato ed il sottoscritto. Ancora una volta il percorso per l’elaborazione del PDZ è stato fatto celermente, senza il vero coinvolgimento di coloro che già operano attivamente nel campo sociale e senza scopo di lucro e privo di un attento ascolto delle esigenze prioritarie della cittadinanza, a partire dagli ultimi. Eppure dal PDZ passano la gran parte dei fondi pubblici (in questo caso più di 550.000 euro per due anni!) destinati ai progetti sociali. L’orario (ore 12) delle poche convocazioni pubbliche già dice tutto.
Come fanno i cittadini ed i vari rappresentanti di associazioni di volontario, di enti caritativi e del Terzo settore a partecipare a tali incontri fatti in orari di lavoro e con comunicazioni, spesso, di appena 24 ore prima? Una storia che si ripete: solo alcuni “addetti ai lavori” (assessori, assistenti sociali, tecnici) decidono sul da farsi. A tal proposito ricordo che, in uno dei pochissimi incontri di preparazione, un dirigente comunale significativamente affermò: “Lasciatelo parlare a padre Fiorino, tanto poi decidiamo noi”. Lo dico con rammarico, il “coinvolgimento”, purtroppo, è stato di “facciata” e non per meglio servire le diverse “fasce più deboli” della società. Perché, per esempio, riversare quasi il 75% dei fondi solo all’area Disabiltà? Perché destinare 80.000 euro (una somma cospicua) a dei vouchers (buoni) per fare attività sportive?
E’ vero che le persone con disabilità e le loro famiglie sono da sostenere, ma ad aver bisogno non ci sono solamente loro. Perché non è stata invece accolta la proposta di istituire almeno un altro centro di aggregazione e di inclusione sociale per i disabili adulti (dai 18 anni in su)? Il Presidente della Repubblica, ieri, nel suo messaggio ai Prefetti d’Italia, ha ricordato: “in alcune aree del Paese, le incertezze del ciclo economico sembrano non offrire solide prospettive a molti lavoratori, soprattutto giovani, ed alle loro famiglie. La condizione di donne e uomini in difficoltà – che richiama ciascuno all’adempimento degli inderogabili doveri costituzionali di solidarietà – è alleviata dalle reti di protezione sociale attive sui territori, spesso con il concorso generoso del volontariato e dell’associazionismo, che meritano la stima e il sostegno delle istituzioni”. Marsala e Petrosino sono una delle “aree” del Paese nelle quali diverse persone singole e interi nuclei familiari vivono senza un reddito sufficiente e non hanno alcuna protezione sociale. Perché non è stato prevista alcuna misura di sostegno al reddito a questi soggetti?
Personalmente avevo proposto almeno 50.000 euro da destinare alle persone più povere dei nostri due Comuni. Si era proposto di creare nel territorio 5 centri (4 a Marsala, 1 a Petrosino, considerato la vastità geografica dei due Comuni) di socializzazione e di prevenzione verso le dipendenze patologiche per adolescenti (13-17 anni), coinvolgendo gli enti privati che da tempo si adoperano per questa problematica fascia d’età. Si è preferito invece istituire 1/2 centri con soggetti che vanno dai 6 ai 18 anni. Una fascia d’età troppa ampia e diversificata nei suoi bisogni relazionali e di apprendimento. Lo scopo ultimo di questa “Lettera aperta” è di chiedere che i fondi pubblici siano utilizzati con parsimonia e con criteri appropriati e concertati, per dare riposte adeguate alle diverse problematiche sociali (povertà economica, disagio minorile, disabili, assistenza agli anziani, dipendenze patologiche, prima accoglienza e vitto…).
Mi appello infine a tutti i rappresentanti delle Istituzioni pubbliche coinvolte nel PDZ ed a quelli di controllo e di coordinamento delle amministrazioni pubbliche, a ogni singolo cittadino di buona volontà, perché si rivedano con urgenza i progetti presentati e si elabori un PDZ più corrispondente alle necessità prioritarie dei nostri concittadini più in difficoltà ed esclusi. Attendo che tutti gli “attori” pubblici prendano adeguate e sagge decisioni.
Don Francesco Fiorino
Direttore dell’Opera di Religione Mons. Gioacchino Di Leo