Anche la comunità pantesca ha accolto con tristezza la notizia della tragica scomparsa dell’assessore regionale Sebastiano Tusa. Con una nota diffusa agli organi di stampa, il Parco Nazionale Isola di Pantelleria “si unisce al dolore della famiglia, della moglie e dei figli” e ricorda il professore Tusa come “infaticabile professionista, uomo delle istituzioni, della cultura e della ricerca italiana”.
“Il suo lungo lavoro – si legge nella nota – ha portato alla luce importanti scoperte archeologiche nel mare Mediterraneo, l’intuizione di creare una struttura di governance qual è oggi la Sovrintendenza del mare, che ha sviluppato nel corso degli anni importanti progetti, che hanno portato alla luce resti di alto valore, dal Satiro alle navi puniche, ai resti della battaglia delle Egadi, pensando alla valorizzazione e alla musealizzazione di quando il mare Mediterraneo ci ha conservato nei secoli di storia. Tusa ha sempre lavorato con team di ricercatori multidisciplinari, che ha costituito nel corso della sua vita professionale, la sua forza, i suoi riconoscimenti accademici presso università nazionali e internazionali sono la testimonianza dell’alto valore umano e professionale. Il suo ingresso nel mondo politico, il suo calarsi nel ruolo di uomo delle istituzioni non è stato altro che la sentita scelta di volere dare un contributo alla sua terra, accettando di entrare nella Giunta regionale; un ulteriore gesto di altruismo verso tutti coloro che credono che le istituzioni e la politica possano davvero “coltivare la bellezza” . In questo suo ultimo contributo ha rafforzato la sua visione d’insieme della Sicilia Culturale nel contesto internazionale e nella gestione del governo dei processi culturali e produttivi. Un uomo umile, semplice con un forte altruismo verso il prossimo, dedito totalmente all’archeologia, dai risvolti umani e di confronto con gli altri, determinato nel raggiungere gli obbiettivi prefissati, rappresentano l’unicum di Sebastiano Tusa. Pantelleria, la sua patria dei primi studi di paleontologia sul popolo dei Sesi, i primi scavi archeologici nel villaggio di Mursia, alla carta archeologica dell’isola, agli scavi nell’acropoli di San Marco alle collaborazioni con i team dell’Università Bologna Sant’ Orsola. Tubinga, che fa venire a Pantelleria a promuovere gli scavi, con i tanti studenti i campi archeologici estivi, 30 anni dii racconto dalla giovinezza con il padre Vincenzo ai nostri giorni accompagnato dalla sua inseparabile Valeria la moglie a cui va il nostro ringraziamento devoto e sincero di aver coltivato con amore un uomo sapiente. Oggi ci rimangono le sue opere, che noi abbiamo il compito di preservare, continuando a tramandarle, questo è il testamento morale e materiale che ci lascia Sebastiano ai suoi figli e a tutti noi”.