La forma del grano

redazione

La forma del grano

Condividi su:

martedì 11 Dicembre 2018 - 15:59

Il grano è uno di quei cereali che non arriva in tavola secondo la sua forma, invece il riso, per esempio, viene cucinato così come raccolto e nel piatto appare nella sua forma originaria. I chicchi di grano per lo più vengono macinati e trasformati in farina, e poi questa viene lavorata per la preparazione del pane e della pasta, quindi arriva in tavola sotto forma diversa dalla sua origine.
Questo è il destino del grano, tranne per per una pietanza che è di origine siciliana ed è chiamata “cuccìa”. In pratica rappresenta l’unica occasione in cui il grano viene mangiato rispettando la sua forma e finalmente si può vedere e gustare al naturale.

La cuccìa è un dolce siciliano a base di grano che viene preparato in genere per il 13 dicembre, in occasione della festa di Santa Lucia. L’origine risale ad una leggenda secondo la quale il 13 dicembre 1646 a Palermo approdò una nave carica di grano, che pose fine ad una carestia e con l’intento di mangiarlo subito non venne macinato, ma bollito e consumato. In ricordo di quel giorno, i siciliani tradizionalmente il 13 dicembre non cucinano cibi con la farina, usano mangiare cuccìa di grano e arancine di riso. Tuttavia questa è una tradizione rispettata solo in quattro provincie della Sicilia: Palermo, Siracusa, Trapani e Caltanissetta. Le ricette della cuccìa presentano delle varianti, per esempio, a Palermo il frumento viene bollito e condito con ricotta, zuccata, cannella e cioccolato, a Trapani viene condito con il vino cotto. Mantenere questa splendida tradizione è importante non solo
perché la cuccìa è buona e ricorda un evento della nostra storia, ma anche perché ha una valenza didattica, infatti se pensiamo che i bambini hanno raramente l’opportunità di vedere e toccare i chicchi di grano, ci viene subito da pensare che la cuccìa è l’occasione di mostrare loro il grano al naturale.

Maria Grazia Sessa

Condividi su: