Corsi di formazione conclusi ma mai rendicontati e mai saldati per mancanza, non so se ci capite, di relativa richiesta. Ci sarebbero circa 120 milioni di euro rimasti fermi e come dire, conservati, per gli enti di formazione siciliani che non hanno mai chiesto il saldo alla Regione di quanto loro dovuto. Denaro che si è accumulato negli ultimi 14 anni e che dovrebbe andare a coprire l’ultima tranche di circa 4 mila corsi. Corsi che si sarebbero conclusi (!) ma che non sono mai arrivati alla rendicontazione finale. Questo sarebbe l’esito delle verifiche che sta facendo l’assessorato regionale guidato da Roberto Lagalla. Questa informazione, peraltro ancora tutta da verificare perché quando si tratta di Regione di certezze ce se sono davvero poche, ci fa riflettere su due aspetti. Uno diciamo così, sociale e l’altro politico. Migliaia di famiglie, alcune decine di marsalesi le conosciamo personalmente, hanno vissuto, seppur tra mille peripezie (leggasi ritardi di pagamenti) svolgendo questo lavoro: istruire i giovani per introdurli nel mondo del lavoro. Si è scoperto di tutto e di più si è scritto, tuttavia uomini e donne a volte intere famiglie (alcune coppie si sono formate conoscendosi sul posto di lavoro e ora hanno figli), si trovano adesso senza stipendio per colpa della politica. Si dirà; a suo tempo come furono assunti? Appunto a suo tempo. Senza giustificare le porcherie dobbiamo tuttavia rilevare che oggi questa forza lavoro si trova davvero a “spasso”, e noi, e chi ci segue lo sa, siamo e saremo sempre dalla parte dei lavoratori. Poi c’è l’aspetto politico (uno dei tanti): si sono susseguiti assessori e presidenti, possibile che alla regione non si sono accorti che c’erano, mentre la gente non riceveva lo stipendio da mesi, decine di milioni non “ritirati”? Mah! Ci siamo informati con quelli che ne capiscono. Alla fine di ogni corso gli enti dovrebbero presentare un rendiconto finale, con numero di allievi, ore di lezione svolte, costi, ecc. Serve soprattutto per aver liquidata l’ultima parte di finanziamenti, che vale il 20% del totale. Sono quindi somme che spettano di diritto agli enti, ma che questi ultimi non hanno richiesto. Secondo i dati raccolti dall’assessorato ( lo ripetiamo, da verificare) soltanto per una piccola parte di corsi la mancata chiusura è colpa dei ritardi dello stesso assessorato (ti pareva che i funzionari si assumessero responsabilità…). Ma allora perché gli enti non hanno rendicontato rinunciando ad una quota importante di finanziamenti? Tanti possono essere i motivi, ma una delle ipotesi più accreditata in ambianti dell’assessorato è che molti enti non abbiano le carte in regola per legittimare l’erogazione finale. Quindi anziché rischiare, preferiscono tenersi ciò che hanno già percepito, evitare la rendicontazione finale e non ottenere l’ultima tranche. Per questi casi l’assessorato vuole preparare un ufficio ad hoc, con 20 dipendenti ( li prenderanno tra il personale degli enti?), che si occuperà di setacciare i documenti e risolvere il “giallo”.